Strada, l’uomo che riparava uomini

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E’ morto Gino Strada, il chirurgo che riparava gli uomini. Negli ospedali di Emergency nessuno chiedeva a un ferito da che parte era o se aveva i soldi per un intervento al cuore. Entrava in sala operatoria solo perché era un uomo che perdeva sangue, una donna che doveva partorire, un bambino con una gamba maciullata da una mina antiuomo. E veniva “riparato” con la massima cura, in ospedali moderni e puliti.

Con questa credibilità umanitaria, Emergency veniva rispettata in tutti i campi di guerra.
Strada ha fatto della chirurgia di emergenza la sua risposta politica contro le guerre. Con il suo libro “Pappagalli verdi” (nome delle mine antiuomo) ci ha portato nell’orrore delle amputazioni infantili e nei tanti crimini di guerra verso gli ultimi che non hanno un tribunale, perché non hanno voce, ma solo una bara fatta di un cencio insanguinato e poche pietre per tomba.
Strada denunciava, polemizzava, organizzava, curava. Se c’è un paradiso prenotato per lui, non lo vedranno mai. Perché scapperà all’inferno a dare una mano. Come ha sempre fatto.

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