Truffa pandemica. Medici di base risorsa trascurata

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Riepilogando le mostruosità, sin qui conosciute, che ci assediano sul tema pandemia, se ne può stilare a braccio un elenco, pressoché cronologico, anche se ridotto e provvisorio:

Non si ritenevano  utili le mascherine, plurisecolare strumento essenziale per evitare il contagio;

Si scoprirono subito favolose mazzette ottenute proprio per acquisire le “inutili” mascherine;

Il governatore che comprava camici dal cognato e dalla moglie, coi soldi della regione;

Lo stesso rimediava pagando i camici con soldi svizzeri, accollati alla madre morta novantenne;

Invece di fornire di aerazioni le aule, si spesero centinaia milioni di euro per i banchi a rotelle;

L’assessore regionale che “spalmava” i morti per “scolorire” la regione;

Si sono costituite pochissime nuove rianimazioni in tutta Italia;

Pochissima attendibilità dei tamponi, anche grazie a dati di fantasia, anch’essi “da spalmare”;

I provvedimenti del CTS sono presi all’istante creando enormi danni, soprattutto a chi si attrezza;

L’intera Unione Europea nelle mani di “Big Pharma”, che non fa arrivare i vaccini in Europa;

Nessuna ipotesi alternativa per l’acquisto dei vaccini, a tutela del c.d. libero mercato;

Mai preso in considerazione il vaccino Sputnik, primo al mondo ad essere depositato;

Strepiti di stampa per l’arrivo di poco più di un milione di vaccini, che bastano per 3 (tre) giorni;

Incidenza di vaccinati giovani superiori al 60%, con pochi ultraottantenni vaccinati;

Segue strage di anziani (almeno 10.000 morti in più) che, se vaccinati, sarebbero sopravvissuti,

Pazienti over 80 di Cosenza convocati a Scicli (RG), a 400 km e con lo stretto da attraversare;

Analogamente in Toscana pazienti over 80 della terraferma convocati nelle isole;

Vaccino prima vietato dall’AIFA agli over 55 e, dopo i morti, reso obbligatorio agli stessi;

Si risolve il problema dei morti da vaccinazione cambiando nome del prodotto e bugiardino;

Invece dei medici di base si usano i farmacisti, con ulteriori spese e corsi preparatori.

Su quest’ultimo punto si esprime doverosamente una proposta, dettata dalla logica: affidare le vaccinazioni ai circa 50.000 medici di base. In circa quattro mesi potrebbero vaccinare i circa 50 milioni di italiani che devono farlo. Conoscono i loro pazienti, non necessitano di fare corsi, possono intervenire in caso di emergenza, coprono e copriranno capillarmente il territorio nazionale, senza bisogno di spendere milioni nei prodigiosi padiglioni “primula”.

Parafrasando il geniale libro del ministro Speranza: “Forse così guariremo”.


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