Covid-19, nuovi indagati per le minacce a Liliana Segre dopo il vaccino. Perquisizioni e sequestri

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Svolta nelle indagini per le nuove minacce a Liliana Segre. Altre due persone sono indagate dalla Procura di Milano per diffamazione con l’aggravante dell’odio razziale per gli insulti a sfondo antisemita ricevute sui social dalla senatrice a vita, oltre ai due simpatizzanti di destra indagati e perquisiti, (un 75enne di Porto Scuso in provincia di Cagliari e un 39enne di Valentano, nel Viterbese). Da quanto si è saputo da fonti giudiziarie, gli accertamenti della Polizia Postale sui post inviati a Segre dopo il 18 febbraio che si è sottoposta trai primi alla vaccinazione anti Covid sono ancora in corso. Oltre agli autori dei messaggi già individuati, ce ne sono altri che hanno ingiuriato la senatrice a vita. Dato che le ingiurie non costituisce reato, la senatrice se lo riterrà, potrà procedere nei loro confronti in sede civile.

La senatrice a vita era stata vaccinata al Fatebenefratelli di Milano il 18 febbraio scorso e subito dopo era partita via social una “valanga di minacce e insulti”, tanto violenti da indurre la procura di Milano ad aprire un fascicolo per minacce aggravate dalla discriminazione e dall’odio razziale. “Tra i messaggi d’odio più raccapriccianti sicuramente quello in cui testualmente si afferma ‘Aveva paura di morire la stronza? Non sono riusciti neanche i tedeschi ad ammazzarla.. e ora ha paura di morire??’ oppure, ancora, quello di un altro utente che scrive ‘Ma se tirasse le cianche… quanto di risparmierebbe’, si legge nella nota della polizia.


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