Siamo allo scontro finale tra costruttori e distruttori

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Prima li ha aizzati, poi ha fatto finta di mandarli a casa, quindi ha ribadito che le elezioni erano state truccate ,il tutto nel giro di una manciata di secondi.
Toni, pose, gestualità, hanno ricordato, nel mutare dei tempi e della scenografia, la gestualità di Benito Mussolini, nei giorni del delitto Matteotti.
Prima le minacce, poi l’assassinio, quindi l’invito alla pacificazione e poi la rivendicazione e lo scatenamento della furia squadrista.
Del resto l’assalto alle istituzioni democratiche, l’invasione dei Parlamenti, il dileggio degli avversari, sono, da sempre, uno dei tratti identitari del fascismo, nelle sue diverse forme e nei diversi contesti internazionali.
Dal momento che Trump non può avere fatto tutto da solo, ora sarà il caso di individuare mandanti ed e esecutori e procedere al loro “arresto” prima che facciano altri danni.
Quello che è accaduto nelle scorse ore, e che si manifesterà in nuove e ripetute convulsioni, ci riguarda, perché l’assalto al cuore del sistema democratico non può e non deve essere considerato “affare privato” degli Stati Uniti.
La mappa delle reazioni all’eversione  trumpiana, anche in Italia, delinea con nettezza l’esistenza di due campi etici, politici, sociali, culturali e persino religiosi.
Del resto sarà bene non dimenticare che Steve Bannon, l’ideologo estremista di Trump, aveva scelto l’Italia come piattaforma europea del progetto sovranista e della campagna di contrasto delle Costituzioni post resistenziali e del pontificato di Francesco.
Quello che abbiamo visto potrebbe ripetersi altrove, in parte si è già concretizzato in Ungheria e in Polonia.
Nei loro discorsi di fine anno il presidente Mattarella e il Papa hanno posto l’accento sulla necessità di ricostruire e di promuovere i valori della solidarietà, dell’inclusione, dell’accoglienza.
Ciascuno di noi può scegliere se stare dalla parte dei costruttori dei ponti o schierarsi con gli adoratori dei muri del livore, della paura, delle discriminazioni.
Credenti e non credenti possono e debbono promuovere una grande alleanza, capace di andare oltre ogni vecchio perimetro ed ogni logoro schema.
La campana è suonata anche per noi, sarà il caso di non attendere il secondo rintocco.


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