Micromega. Non si spenga una voce libera. Il Gruppo editoriale Gedi ha annunciato la chiusura della testata

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«Gentili Signori, vi informiamo che dalla data del primogennaio 2021, Gedi Gruppo Editoriale S.P.A. cesserà la pubblicazione del periodico Micromega. Cordiali saluti», così, breve e laconico è stato il messaggio inviato al direttore e alla redazione di Micromega.

La triste notizia – se muore un organo di stampa è sempre una triste notizia per la nostra democrazia –  è uscita ieri su il Fatto quotidiano. Che ha scritto: « Gli Agnelli chiudono MicroMega. Dopo quasi 35 anni di pubblicazioni, rischia di spegnersi una delle voci storiche del dibattito culturale italiano. La notizia non è ancora ufficiale, ma è stata comunicata dall’editore con una gelida lettera di tre righe. Oggetto: cessazione pubblicazioni Micromega. La speranza – rilevava il Fatto Quotidiano – è che Flores e la sua redazione possano trovare un modo per tenere in vita Micromega, con un altro editore».

«Posso assicurare – ha immediatamente affermato il direttore sul sito della rivista culturale, rassicurando i suoi lettori – che Micromega continuerà a vivere e che con i redattori, e i collaboratori, stanno già studiando le modalità per non interrompere la continuità della testata».

Un ulteriore e triste segno di questi tempi: «Spegnere una voce libera che ha animato il dibattito culturale per oltre trent’anni e un vulnus per la nostra democrazia, una ulteriore disfatta per la libertà d’informazione che giunge in tempi già difficili per l’editoria e per le voci libere. Oggi duramente colpite anche dalla pandemia», ha dichiarato il portavoce (valdese) del Circolo Articolo 21 Piemonte, Gian Mario Gillio

«Una testata storica, intelligente, libera, laica e profondamente spirituale. Una redazione che è sempre stata vicina alle chiese protestanti e in particolar modo alla chiesa valdese», ha concluso Gillio.

Originariamente bimestrale la rivista italiana di cultura, politica, scienza e filosofia è stata fondata nel marzo 1986 e sottotitolata «le ragioni della sinistra».

Abbandonato il sottotitolo fisso,  decide poi di adottarne (di volta in volta) uno tematico per sottolineare l’appartenenza a «una sinistra dichiaratamente “eretica” e radicalmente libera da appartenenze di partito» e di essere uno «strumento per pensare e per cambiare, contro i conformismi dominanti».

Per il suo trentennale (nel 2016) decide infine di usare per ogni numero il medesimo sottotitolo: «Per una sinistra illuminista».

Anche la redazione di Riforma, il settimanale delle chiese battiste, metodiste e valdesi (come ha fatto Articolo 21 liberi di…) ha espresso la sua solidarietà e la sua vicinanza al direttore Flores d’Arcais e a tutta la redazione.

Il pluralismo informativo «è un valore fondamentale per ogni democrazia, che va difeso e concretamente attuato e sostenuto», ha ricordato più volte e in diverse occasioni il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.


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