Suarez e la vergogna di quei diritti negati

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Professore – “Buongiorno Signor Suarez. Iniziamo l’esame con una domanda generale per metterla a suo agio: perché ha deciso di prendere la cittadinanza italiana?

Suarez – “Io essere ricco”
P. – “Bravo! Abbiamo iniziato subito bene. Vediamo allora un tema più sociale: cosa risponderebbe a chi ritiene che si debbano rispettare le nostre leggi?”
S. – “Io essere ricco”
P. – “Ma lei ha capito a meraviglia il nostro popolo. Complimenti!  Mi dica: qual è la caratteristica di maggior prestigio sociale per un cittadino italiano?

S. – “Essere ricco”

P. – Molto bene. Per me il soggetto ha delle solide basi nazional-linguistico-culturali. Vuole fare anche lei, Professoressa, qualche domanda all’esaminando?”
Professoressa – “Sì, una secca: nella sua visione multicultarale e poli-etnica, qual è il punto di maggior contatto antropologico tra la sua cultura di provenienza e la nostra?”
S. – “Io fare bonifico oggi”
P.ssa. – “Brillante! Ma questo giovane è più italiano di Salvini. Ha capito già tutto di come funzionano le cose da noi. E va premiato con una bella promozione. Ecco, questo è l’attestato provvisorio. Quello ufficiale le arriverà appena avremo incassato il suo versamento. E ora dica pure, in tutta libertà, le parole italiane a cui è più affezionato…”
S. – “Spaghedi, mafia, mamma mia”
(Applausi in piedi)

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