La casa brucia ma gli inquilini litigano

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La casa degli italiani brucia, forsennatamente, senza tregua. Toccherebbe agli amministratori del condominio, rappresentanti di un popolo sempre meno sovrano e solo formalmente responsabile della loro scelta, spegnere questo incendio, anziché continuare, altrettanto forsennatamente, a darsele di santa ragione. Oggi, si tenta di dividere ulteriormente gli italiani tra una opposizione che(come avevamo previsto), dopo avere inscenato una parodia grottesca della solidarietà che si impone quando la casa brucia, non ha mai sotterrato l’ascia di guerra; e un’inopinata guida del governo, incolpevolmente impreparata alla bisogna e non pienamente cosciente della responsabilità di unire e unificare, che il ruolo gli impone.

L’occasione, invece, presenta un’unica opportunità, proprio e solo nel mostrare la caricaturale e drammatica interpretazione che viene data da tutti gli attori in scena, dei nobilissimi ruoli, ugualmente nobili e necessari, di governo e opposizione. Poi, a ben guardare, c’è un terzo soggetto, erede delle migliori tradizione della nostra storia repubblicana , per di più al governo con svariati ministri. Ma bisogna guardare con molta attenzione, quasi al microscopio, per accorgersi che sulla scena non ci sono solo questo capo del governo e questa opposizione.


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