Emergenza coronavirus e democrazia a rischio: l’Europa condanni l’Ungheria

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Insieme ad oltre 80 fra europarlamentari e organizzazioni della società civile, OBCT ha sottoscritto una lettera inviata ai vertici europei per chiedere che la situazione di emergenza non venga utilizzata per giustificare abusi delle norme democratiche, come sta accadendo ad esempio in Ungheria. Qui il testo dell’appello promosso da Transparency International

La pandemia del coronavirus rappresenta un’urgente sfida globale. I governi e le istituzioni dell’Europa devono agire con determinazione per contenerne la diffusione e proteggere i cittadini, al contempo limitando i danni economici.

La crisi tuttavia non deve servire a coprire attività anti-democratiche né a soffocare la società civile, favorendo la corruzione e minacciando l’obiettivo 16 dell’Agenda 2030  per lo sviluppo sostenibile che è quello di “promuovere società pacifiche e solidali per lo sviluppo sostenibile, garantire l’accesso alla giustizia per tutti e costruire istituzioni efficaci, responsabili e solidali a tutti i livelli”.

Tempi eccezionali ovviamente richiedono misure eccezionali e può essere legittimo che i governi usino provvisoriamente dei poteri straordinari per gestire la situazione. In ogni caso, anche in tempo di crisi, tali misure devono essere limitate nel tempo e proporzionate. Non possiamo permettere che attori politici senza scrupoli utilizzino il clima attuale come pretesto per smantellare la democrazia e minare il rispetto della legge.

Le recenti azioni del governo ungherese di Viktor Orbán costituiscono un lampante attacco alle basi della legislazione e dei valori dell’Unione Europea. Il governo ha ignorato le obiezioni dell’opposizione e della società civile e ha garantito al primo ministro poteri illimitati per governare tramite decreti. La stessa legge prevede anche pene detentive molto severe per chi diffonde “disinformazione”, e potrebbe essere usata per imbavagliare il giornalismo indipendente.

Queste misure hanno un effetto paralizzante sulla libertà di parola e preannunciano la possibilità che vengano soffocati quegli elementi di equilibrio dei poteri sopravvissuti in Ungheria agli ultimi dieci anni di quasi ininterrotto arretramento democratico dovuto al governo di Viktor Orbán.

L’Unione Europea non deve starsene tranquilla a guardare mentre è a rischio la democrazia di uno stato membro.

Ci preme inoltre ricordare che le precedenti azioni dell’UE non sono riuscite ad evitare che il governo ungherese iniziasse un cammino di smantellamento delle istituzioni democratiche, dove la società civile è marginalizzata e il rispetto della legge messo a rischio. Per questo ci appelliamo alla Commissione Europea e al Consiglio perché verifichino con maggiore attenzione lo stanziamento di fondi europei e perché implementino nuove misure per prevenire la creazione di un sistema illiberale all’interno dell’Unione Europea.

Per questo vi invitiamo a condannare inequivocabilmente il governo ungherese per come abusa della crisi del coronavirus per erodere i valori democratici. La Commissione e il Consiglio devono inoltre intraprendere azioni rapide e decise per affrontare queste minacce al rispetto della legge mascherate da misure di emergenza.

I firmatari in calce al testo pubblicato da Transparency International 

Fonte: BalcaniCaucaso


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