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Le meilleur reste à venir (di Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patellière)

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Mettete insieme una coppia di registi e sceneggiatori d’eccezione, come Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patellière (Un perfetto sconosciutoCena tra amici), un cast di prim’ordine, tra cui spiccano Fabrice Luchini e Patrick Bruel, una bella, e commovente, storia e avrete un risultato strepitoso.

Le Meilleur reste à venir, in concorso alla XIV Festa del Cinema di Roma, e’ un film delizioso, della durata di 2 ore circa, che vorreste rivedere ancora una volta nonostante i titoli di coda scorrano inesorabili sullo schermo nero. Ciò grazie ad una sceneggiatura brillante, dai dialoghi fitti ed incalzanti – scandita da continue ed esilaranti gag ma anche da momenti di grande tenerezza – e ad una straordinaria coppia di attori.

Ad arricchire il cast: Martina Garcia, Thierry Godard, Pascale Arbillot, André Marcon, Zineb Triki e Jean-Marie Winling.

E’ la storia di un’amicizia, nata sui banchi di scuola e cementata nel corso degli anni, che metterà Arthur (Luchini) – ricercatore presso il prestigioso Istituto Pasteur di Parigi – e César ( Bruel) – playboy incallito in bancarotta – di fronte ad una drammatica e improvvisa realtà: la morte imminente di uno dei due amici a causa di un carcinoma in stadio avanzato. E’ cosi che i due amici decidono di trascorrere insieme il tempo che ancora resta a loro disposizione – impegnandosi ad assecondare i rispettivi, ultimi, desideri, prima dell’imminente dipartita – nella convinzione, frutto di un malinteso, che a dover morire sia l’altro.

Emblematiche, a questo riguardo, le partite di ping pong, giocate tra i due su di un tavolo improvvisato a casa di Arthur, metafora della malattia che ognuno “rimpalla” all’ altro.

Irresistibile, in particolare, la scena al ristorante in cui i due, simulando il miglior approccio per conquistare una donna, vengono scambiati per una coppia gay.

A far da contorno, la presenza di una moglie ed una figlia con le quali Arthur interagisce con grande difficoltà e quella di un padre con cui César ha interrotto da tempo ogni contatto. L’imminente dipartita sarà anche l’occasione per un loro riavvicinamento.

Sulla scia dei successi di Truman-Un amico è per sempre, del regista spagnolo Cesc Gay, del 2015, e Domani è un altro giorno, del regista Simone Spada, del 2018, ecco dunque un altro film che tocca le corde giuste: il valore dell’amicizia di fronte ad un evento ineluttabile come la morte; con l’aggiunta di una perla finale: la perdita dell’amico diventa l’occasione per Arthur di aprire il proprio cuore ad un nuovo, possibile, amore. Quasi a dire: non addoloriamoci per la perdita di un amico fraterno perché egli continua ad illuminarci attraverso ciò che più abbiamo amato in lui.

Il finale del film è da applausi.

Distribuito in Italia dalla Lucky red, sarà nelle sale italiane a partire dal 2 aprile 2020.


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