In Libia siamo al crimine di guerra

0 0

Con il bombardamento di un campo profughi Tajoura da parte delle truppe riconducibili ad Haftar, in Libia siamo al crimine di guerra. Lo dice l’Onu, ma sembra che per l’opinione pubblica mondiale ed europea, tutto sia da relegare a un regolamento di conti tra bande rivali, in una nazione che ormai è terra di banditi e mercenari.

Questo perché manca la foto. Quella del bambino sventrato da una scheggia, meglio se in braccio alla madre sbudellata anche lei. Senza la foto, la pubblica emozione non diventa pubblica opinione. Senza la foto, il massacro non viene percepito. Senza la foto, la strage non c’è e nemmeno la sua condanna diffusa. Nell’era di instagram la morale ormai è ottica.

Iscriviti alla Newsletter di Articolo21

Articolo21
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.