Di Maio come Schettino affonda alle europee

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Il sogno del cambiamento perseguito dal M5S, nel quale personalmente avevo riposto fiducia, è svanito nella più totale delusione. E’ stata calpestata la speranza di tante persone oneste. Quello che doveva essere un progetto politico rivoluzionario e dal basso, governato dai cittadini con il metodo della cd. democrazia diretta, si è rivelata una cattiva operazione di opportunismo politico, concepita da un’azienda e sviluppatasi grazie alla straordinaria capacità di attrazione di Beppe Grillo e all’impegno, dedizione e buona fede di migliaia di cittadini che hanno creduto a ciò che gridava nelle piazze. Dopo l’entusiasmo iniziale, nel quale, sui voti da conquistare, prevaleva la sfida del cambiamento culturale e dell’innovazione delle proposte per migliorare la vita dei cittadini, sono arrivati la deriva populista, il fine giustifica i mezzi, il consenso a tutti i costi per le poltrone, l’arruolamento degli adepti prendendoli per la pancia, il dominio della comunicazione sui contenuti reali. Nel Movimento sono arrivate le espulsioni immotivate, le promesse di democrazia disattese, l’arroganza di una direzione basata sul “colpire chi dissente”, gli influencer, il dominio della rete. Importa poco se il prodotto sia meglio o peggio del marciume dei vecchi partiti. Il tema non è se il M5S esca vincente o perdente dal paragone con Pd.

Il disastro sotto gli occhi di tutti consiste nel fatto che il Movimento 5 Stelle è divenuto tutt’altro rispetto a ciò che doveva essere e oggi ne paga le conseguenze in termini elettorali e politici. Chi ci ha creduto, per anni ha raccontato panzane ai cittadini che andavano ai banchetti o alle iniziative politiche. C’è chi l’ha fatto addirittura nei consigli comunali e regionali (gli eletti del M5S). Spiace costatarlo, ma non vedo la differenza con la vecchia politica partitocratica, e lo dico con grande rispetto per chi vi è impegnato, anche nei pochi luoghi in cui si governa. Un gigantesco fallimento. Un disastro per la speranza di quegli italiani che volevano cambiare il Paese. Una presa in giro di attivisti ed eletti, che hanno creduto nel sogno e dedicato un pezzo della loro vita al tentativo di realizzarlo. Il M5S ha una grandissima responsabilità storica: non ha saputo evitare il disastro e la deriva della destra oltranzista in Italia. A mio giudizio, si andrà a traino della Lega al governo, anche se la stessa dovesse dichiarare guerra alla Germania per poi estinguersi come neve al sole alle prossime elezioni nazionali.  .

 


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