Donne e guerra. Al via il 55° Ciclo Rappresentazioni Classiche di Siracusa

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“Il volto, i corpi, la voce delle donne come un unico grido di protesta. La condanna senza riserva di tutti i conflitti, la loro insensatezza e il volto antieroico di ogni guerra”

A cura della   Fondazione Inda, dal 10 maggio al 6 luglio-  Tre registi al debutto al Teatro Greco di Siracusa- In scena, fra gli altri, Laura Marinoni, Maddalene Crippa, Elisabetta Pozzi.

Dopo il tempo (non lieto) del commissariamento,  nella stagione che si auto.annuncia “della ripartenza” – in programma dal 10   maggio sino al 6 luglio (salvo repliche straordinarie) –  la rassegna  aretusea  al Teatro Greco (sul  Colle Temenite) coincide con  l’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione presieduto da Francesco Italia, del Sovrintendente Antonio Calbi e del Consigliere Delegato Mariarita Sgarlata.

E nel  dichiarato, urgentemente attuale  filo conduttore  fissato  quest’anno dal tema di  “Donne e guerra”. Ovvero una endiadi “vuol essere” auspicio di pace ed olistiche, non astratte, armonie etologiche. All’interno di una biosfera ove passato, presente, futuro “risorgano in una osmosi che rinunci a privilegi, gerarchie, pregiudizi, immunità dell’infallibile”.

In programma, quindi, tre nuove, ambiziose produzioni: “Elena” di Euripide, “Le Troiane” di Euripide e “Lisistrata” di Aristofane, ruotanti come sappiamo intorno a possenti, ‘perenni’ figure femminili “accomunate da un grido di rabbia e dolore  contro l’insensatezza della guerra”.  Che poi è come dire  “dal Teatro Greco di Siracusa si leva  un messaggio antimilitarista in un momento storico in cui migliaia di persone nel mondo sono vittime ogni giorno della violenza e dei conflitti” Imponente  impegno, quindi,  della Fondazione Inda per offrire tre mesi di spettacoli ed eventi unici di altissimo livello con artisti (più maestranze) di rilievo europeo e oltre.     Quarantotto   repliche   (eventualmente prorogabili) per oltre cento attori che agiscono, come da tradizione,   nella cavea del Teatro Greco di Siracusa, – e in aggiunta, due eventi unici: Luca Zingaretti che (il 1 luglio) leggerà “La Sirena” dal racconto “Lighea” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa; e il 25 luglio un atteso concerto dell’eclettico, molto schivo musicista Ludovico Einaudi.

Nella Stagione dell’Inda, peraltro,  non solo teatro: il 20 giugno, ad esempio, è in programma “Agon”, il processo simulato che avrà su un ipotetico ‘banco degli imputati’ Elena di Troia.    Tre , inoltre,  le mostre polivalenti allestite da maggio a settembre: al Museo Paolo Orsi, l’esposizione delle opere di Umberto Passeretti, autore del manifesto ufficiale della Stagione 2019; alla Galleria Regionale di Palazzo Bellomo le pregiate fotografie   di Matteo Basile (da tre suoi scatti sono nati i manifesti delle tre produzioni dell’Inda al Teatro Greco) e l’esposizione sulle Orestiadi di Gibellina. L’Orecchio di Dionisio, topos (pluri)millenario all’interno delle Latomie, ospiterà quattro incontri che segnalano gli interventi di Eva Cantarella, Claudio Magris, Luciano Canfora e Lella Costa. L’Inda “guarda” anche  alla creatività dei (e per) i ragazzi con la venticinquesima edizione del Festival Internazionale dei Giovani di Palazzolo Acreide, realizzata con il sostegno della Fondazione Sicilia: oltre 2400 studenti di 88 scuole dall’Italia e dal mondo si esibiranno sul palco del Teatro di Akrai, dall’11 maggio al 2 giugno.

Primo registai (in ordine cronologico) delle tre produzioni è Davide Livermore, reduce dal  successo ottenuto al Teatro alla Scala  con “Attila” di Giuseppe Verdi, qui alle prese con “Elena” di Euripide, che torna a Siracusa  dopo la lontana edizione del 1978. Opera in cui si propone una inquietante dialettica meta teatrale  “tra vero e falso, tra realtà e apparenza”. Ad interpretare il dramma è  Laura Marinoni, per la quarta volta ‘in presa diretta’ dinanzi al pubblico delle rappresentazioni classiche – dopo essere stata Io nel “Prometeo incatenato” diretto da Luca Ronconi, “Andromaca” per la regia di Luca De Fusco e Giocasta nell’ “Edipo Re”  con la regia di Daniele Salvo. Nel cast di Elena anche Viola Marietti (Teucro), Mariagrazia Solano (la Vecchia), Simonetta Cartia (Teonoe), Linda Gennari e Maria Chiara Centorami (messaggeri), Federica Quartana (la corifea), Bruno Di Chiara, Marcello Gravina, Django Guerzoni, Giancarlo Latina, Silvio Laviano, Turi Moricca e Marouane Zotti (coro di Dioscuri). La traduzione è di Walter Lapini, le scene di Davide Livermore, i costumi di Gianluca Falaschi, le musiche di Andrea Chenna, le luci di Antonio Castro, videomaker è Paolo Jep Cucco.

La regia delle “Troiane” di Euripide, per la quarta volta nel cartellone dell’Inda dopo le edizioni del 1952, 1974 e 2006, è appannaggio  di Muriel Mayette, prima donna a dirigere, a polso fermo,  la storica Comédie Française. Testo che, a sua volta, è una delle tragedie più strazianti e corali di tutto il dramma antico ove è  inscenato (con effetti di mimesi) il dolore delle prigioniere troiane, rese schiave e soggiogate dagli eroi greci.   Per il ruolo di Ecuba, la regista ha scelto Maddalena Crippa che torna a Siracusa  dopo essere stata “Medea” nel 2004 con la regia di Peter Stein e Clitennestra in “Elettra” di Sofocle per la regia di Gabriele Lavia. Nel cast anche Marial Bajma Riva (Cassandra), Elena Arvigo (Andromaca), Paolo Rossi (Taltibio), Massimo Cimaglia (Poseidone), Francesca Ciocchetti (Atena), Graziano Piazza (Menelao), Viola Graziosi (Elena), Clara Galante (corifea), Elena Polic Greco (capo coro), Riccardo Livermore (una guardia), Riccardo Scalia (Astianatte). In scena anche una chitarrista, Fiammetta Poidomani. La traduzione è di Alessandro Grilli, la drammaturgia di Cristiano Leone, i costumi di Muriel Mayette, le musiche di Ciril Giroux. A curare il progetto scenico è Stefano Boeri che ha scelto di utilizzare- per il Bosco delle Troiane -gli alberi schiantati delle foreste della Carnia, alberi già abbattuti che “consentiranno di creare un ponte ideale tra il Friuli e la Sicilia e al tempo stesso di lanciare un messaggio di speranza e rinascita” perché alcune piantine di leccio saranno piantumate in alcuni parchi della città aretusea

La commedia “Lisistrata” di Aristofane sarà, infine, diretta da Tullio Solenghi, artista e fantasista di razza che già appartiene alla storia dello spettacolo italiano quale componente del  Trio di cui fu tra i  protagonisti, per un decennio, con Massimo Lopez (anche lui coinvolto nella messa in scena di Lisistrata) e l’indimenticata Anna Marchesini, prematuramente scomparsa. L’edizione di quest’anno sarà ‘la seconda volta’ dell’opera di Aristofane nel cartellone degli spettacoli classici dopo quella del 2010: “nel testo la protagonista diventa un’eroina  portatrice di pace, inducendo le donne a uno sciopero di Eros, per costringere gli uomini a porre fine alla guerra”. Nel ruolo di Lisistrata primeggia Elisabetta Pozzi, alla sua decima trasferta siracusana, avendo primeggiato in  “Elettra” diretta da Piero Maccarinelli , Elena in “Oreste” di Euripide (sempre con la regia di Maccarinelli), “Ecuba” per la regia di Massimo Castri,”Orestea” di Eschilo diretta da Pietro Carriglio, “Medea” con la regia di Krzysztof Zanussi, “Aiace” di Sofocle per la regia di Daniele Salvo, “Fedra” con la regia di Carmelo Rifici,  ”Agamennone” di Eschilo diretta da Luca De Fusco ed  “Eumenidi” di Eschili per la regia di Daniele Salvo. Nel cast della commedia, in scena da fine giugno al 6 luglio, anche lo stesso Solenghi che sarà Cinesia: ed inoltre Federica Carrubba Toscano (Cleonice), Giovanna Di Rauso (Mirrina), Viola Marietti (Lampitò), Vittorio Viviani (Strimodoro), Federico Vanni (il commissario), Giuliano Chiarello (l’ambasciatore spartano), Riccardo Livermore e Francesco Mirabella (ambasciatori ateniesi), Roberto Alinghieri (Didascalio). Nel coro di vecchi e di donne Paolo De Vita, Mimmo Mancini, Simonetta Cartia, Elisabetta Neri, Silvia Salvatori Tiziana Schiavarelli e Margherita Carducci. La traduzione è di Giulio Guidorizzi, scene e costumi di Andrea Viotti, la coreografia di Paola Maffioletti, le luci di Pietro Sperduti.

C’è dell’altro.  A completare i cast delle produzioni dell’Inda sono i futuri attori e attrici dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico, alcuni dei quali chiuderanno il triennio di studi nella scuola intitolata a “Giusto Monaco” con il debutto al Teatro Greco di Siracusa. Da segnalare poi che la  Stagione dell’Inda nasce  “sotto il segno  dell’inclusione”, poiché -in apposite serate- le tragedie saranno accessibili a tutti grazie ad esperti che tradurranno i testi nella lingua dei segni. Confermate anche per quest’anno la traduzione in tempo reale in lingua inglese   e le “Giornate siracusane” nel segno di un rinnovato e sempre più forte legame tra la Fondazione Inda, il Teatro Greco e la città di cui la Tragedia fu linfa, culla, spazio dialettico ed agorà del pensiero dialogante nella “parola civica e civile”…  Se solo vi fossero discendenti degni…E se appena si ricordasse-per non azzardato paragone- che, nel mondo “antico”, ad egemonia ellenica, la ‘metropoli’ di Siracusa (oltre un milione di abitanti, culla di artisti e filosofi) fu esattamente ciò che, per l’epoca moderna, a centralità anglofona, è oggi New York rispetto alla casa-madre di Londra e dei suoi vicendevoli regnanti. Ovvero, dinamismo pragmatico contro crismi e formalismi del tradizionale monolitica (sia pure di ‘invenzione’, di conio democratico).


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