Criminalità Napoli. Siamo stanchi di passerelle e impegni sulla carta

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Volete il morto, l’ennesima vittima innocente prima di intervenire? Ci sono aree di Napoli fuori controllo. Si spara a Forcella, si spara ai Tribunali, si spara a Ponticelli, A San Giovanni a Teduccio, al Rione Sanità. Stese e attentati mirati contro le eccellenze della città. Ministro Salvini non ci fidiamo più di Lei. È inutile che venga a Napoli a promettere più uomini e mezzi. Lei è come i suoi predecessori. Siamo stanchi di passerelle e impegni sulla carta.
I proiettili esplosi contro la pizzeria Di Matteo, in ordine cronologico, l’ultima pizzeria del centro antico di Napoli ad essere messa sotto attacco, raccontano anche di un interesse particolare della criminalità a mettere le mani sul business legato alle attività turistiche e ai luoghi simbolo della rinascita del cuore della città. Un incremento turistico che potrebbe arrestarsi per la paura che certi episodi ormai sistematici diffondono in un settore che vive soprattutto di recensioni e passaparola.
Queste attività commerciali devono poter lavorare, nel rispetto delle regole, ma anche in tutta serenità: sono le strade piene vive e luminose del centro storico ad aver sostituito le strade deserte e buie di qualche anno fa. E la città che ci immaginiamo è quella viva dei decumani, con le saracinesce levate e non serrate per la paura e per la mancanza di sostegno a quella Napoli che in questi anni ha provato a cambiare.
Non possiamo fare finta di nulla, perché è sul silenzio che la criminalità organizzata costruisce la propria egemonia.
Dobbiamo disarmare Napoli. E da Lei, ministro Salvini, aspettiamo risposte concrete. Noi ce la stiamo mettendo tutta. Ci sono quartieri dove si respira aria di libertà, dove istituzioni e società civile fanno la loro parte. Napoli si sta liberando da sola. Ma ha bisogno anche di risposte dal governo di Roma, prima che sia troppo tardi”.

Sandro Ruotolo, presidente del comitato d’inchiesta sulla camorra del Comune di Napoli


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