Al Piccolo Eliseo torna ‘Animali da Bar’

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Personaggi ameni, diversi, emblema di un’umanità alla deriva, si incontrano in un bar, una sorta di ‘tana’ sospesa tra un dentro e un fuori, un locale di quartiere che rappresenta un rifugio per questi bizzarri avventori dove poter mostrare ansie e sconfitte. Come pezzi di ferro, ormai arrugginiti, vengono attratti dal bar in quanto unico luogo di scambio, unico spazio dove poter ancora avere un ruolo, dove non essere anonimi. Sono personaggi ugualmente sconfitti, tutti perdenti, biasimevoli, concentrati a superare la giornata, ad arrivare sani e salvi ad una nuova alba senza un barlume di luce in fondo al tunnel. Al bar si incontrano un vecchio malato e razzista, una donna ucraina, la barista, che per arrotondare affitta il proprio utero ad una coppia italiana pur continuando a bere come una spugna, un ipocondriaco imprenditore di un’azienda di pompe funebri per piccoli animali, un buddhista che, impegnato per la liberazione del Tibet, subisce continua violenza dalla moglie, un paranoico zoppo che ruba nelle case dei morti e uno scrittore alcolizzato costretto a scrivere un romanzo sulla Grande Guerra. 

Sono tutti stereotipi di un’umanità disperata orchestrati dalla convincente scrittura drammaturgica di Gabriele Di Luca, in scena lui stesso nei panni dell’impresario delle pompe funebri. Intorno a quel bancone da bar i personaggi si raccontano, si confessano, si svelano… una su tutti la straordinaria Beatrice Schiros nei panni della barista ucraina, una donna che mette avanti la sua aggressività per non essere soppressa, offesa, violentata di nuovo. Personaggi tragicomici di cui un momento si ride ma verso i quali l’istante successivo si prova empatia, solidarietà.

Quella che si ritrova in Animali da Bar, Premio Hystrio Twister 2016 – dal 15 al 20 gennaio nuovamente sul palco del Piccolo Eliseo, che chiuderà la trilogia dedicata a Carrozzeria Orfeo con Thanks for Vaselina, in scena dal 22 al 27 gennaio – forse lo spettacolo più pungente e coinvolgente del noto collettivo, è una comicità crudele, spietata, diretta, come il linguaggio che usa, politicamente scorretto, uno slang da marciapiede.

Sei animali notturni, dopo l’ennesimo bicchiere, aggrappati ai loro sogni, provano ancora a combattere. Il risultato è dirompente, una macchina scenica perfetta, che travolge, coinvolge e diverte, non senza lasciare un po’ d’amaro in bocca.


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