“L’albero del vicino”. Una tranquilla escalation d’intimo rancore

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“L’albero del vicino” è una dark comedy, molto apprezzata dalla critica internazionale, che dimostra come l’aggressività inizi in primis nel privato, istintività che può condurre alle guerre su larga scala. Il regista Hafsteinn Gunnar Sigurðsson, realisticamente, inserisce anche il ruolo del caso, aspetto che ha indubbia importanza nella nostra vita. Un tema non nuovo che lui affronta però in maniera personale, facendosi seguire grazie alla capacità di fondere insieme riflessione e ritmo narrativo. Bravi anche gli attori che con naturalezza rendono credibile la storia.

Sigurðsson nel suo film racconta la quotidianità di una tranquilla zona residenziale di Reykjavik, dove una giovane coppia arriva a separarsi perché lei scopre il marito mentre guarda il video di un amplesso con una ex. L’uomo torna a casa dei genitori e combatte per far riconoscere i suoi diritti di padre, mentre i suoi due vecchi iniziano un contenzioso con dei vicini a causa di un albero e di un gatto. La banalità delle tensioni quotidiane, forti dei disturbi psichici e delle paure di gente qualunque e non diversa da noi, avrà esiti che nessuno avrebbe immaginato …

“L’albero del vicino” è stato presentato nella sezione Orizzonti alla 74ma Mostra di Venezia ed è candidato all’Oscar in rappresentanza dell’Islanda quale miglior film straniero. Hafsteinn Gunnar Sigurðsson si era già distinto con la sua opera d’esordio Either Way, vincitrice nel 2011 al Torino Film Festival.


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