Integrazione, snodo cruciale per la convivenza futura

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«Troppi stranieri in campo, dalle giovanili alla Serie A, e questo è il risultato. #STOPINVASIONE e più spazio ai ragazzi italiani, anche sui campi di calcio. #italiasvezia»: così ha twittato Matteo Salvini al termine della partita che ha sancito l’eliminazione della Nazionale dai Mondiali di calcio lunedì scorso.

Un cumulo di approssimazione e istigazione al razzismo, che confonde stranieri residenti e richiedenti asilo e banalizza a scopo meramente propagandistico un fenomeno complesso come le migrazioni, fenomeno che non può essere semplificato, banalizzato, ridotto a slogan o concentrato in un titolo, strumentalizzato o piegato a fini elettoralistici; va approfondito, compreso, contestualizzato. Per questo serve tempo e riflessione, occorrono strumenti che consentano una lettura della realtà in grado di restituire ai cittadini una visione il più possibile obiettiva.

Perché l’integrazione è uno snodo cruciale per la convivenza futura. Perché ogni storia merita rispetto. Perché bandire la parola “clandestino” non è un sofisma da intellettuali.

Per questo motivo l’Ordine dei Giornalisti, Articolo 21, l’Unione Cattolica Stampa Italiana e Assostampa Fvg, hanno promosso un percorso di formazione su questo tema rivolto principalmente ai professionisti dell’informazione ma aperto anche a tutti coloro che desiderassero approfondire questo fenomeno. L’evento inaugurale si è tenuto mercoledì 15 novembre al Circolo della Stampa di Trieste: Federico Faloppa, docente all’Università di Reading ed esperto di rappresentazione dell’alterità nel linguaggio, e Eva Ciuk, giornalista dell’associazione Carta di Roma, hanno parlato di come avviene e come dovrebbe avvenire (secondo il Testo Unico dei Doveri dei Giornalisti) la rappresentazione dei migranti nei media; la proposta proseguirà con un appuntamento al mese (il prossimo è in programma il 4 dicembre) fino a maggio: si cercherà di analizzare da dove arrivano e perché le persone in fuga, come funziona il sistema europeo dell’asilo e il sistema di accoglienza in Italia, l’effettiva distribuzione dei migranti nei vari Paesi europei, le migrazioni per ragioni diverse dalla protezione internazionale, la situazione dei minori (in collaborazione con Link, il festival del buon giornalismo promosso dal Premio Luchetta). Interverranno Veronika Martelanc di UNHCR, Chiara Favilli dell’Università di Firenze, Marcello Di Filippo, Elena Rozzi, Marco Paggi, Gianfranco Schiavone e Caterina Bove dell’Asgi, Andrea Stocchiero della Focsiv, padre Francesco Occhetta dell’Ucsi. Quest’ultimo sarà protagonista di “AperiDesk”: un momento informale per confrontarsi e per proporre un modo diverso di rappresentare le migrazioni, così come raccontato nell’ultimo numero di Desk, la rivista dell’Ucsi, interamente dedicata proprio a questi temi.

Oltre ai crediti riconosciuti dall’Ordine a chi frequenterà almeno il 75% degli appuntamenti verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Gli incontri si terranno a Trieste, Udine e Pordenone.


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