Anche in questa legislatura lo ius soli non sarà approvato, è una vergogna

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Al netto delle dichiarazioni del governo occorre essere onesti con i tanti bambini e ragazzi italiani nati da genitori stranieri che vivono in Italia: anche in questa legislatura lo ius soli non sarà approvato, e’ una vergogna. Non si tratta più neanche di una mera questione legata a calcoli elettorali oppure all’opportunità o meno di concludere un’esperienza di governo con un voto contrario (tutti cose oramai assodate), qui si tratta di una materia di interesse nazionale che poteva e doveva vedere tutte le forze politiche, nessuna esclusa, impegnarsi per trovare una mediazione che tenesse conto di tanti bambini nati in Italia, quindi italiani, che ad oggi ancora una volta resteranno senza alcun diritto riconosciuto in barba alla convenzione sui diritti dell’89 che il nostro Paese come tutti quelli del mondo ha ratificato (e naturalmente violato) non trovando un accordo su un testo condiviso. Non si può, come per il tema dei migranti, trasformare ogni discussione su un provvedimento a pochi mesi dalle elezioni in un fuggi fuggi generale, è un tema che interessa oltre 800 mila bambini e ragazzi. Ci appelliamo per l’ennesima volta alla voce autorevole del nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nostra guida e riferimento, affinché sproni questo Parlamento a mettere in campo una riforma attesa oramai da troppi anni. Non è più accettabile vedere iniziare le legislature con i buoni propositi sullo ius soli e poi vederle finire senza alcuna approvazione, si prendono in giro gli elettori, i cittadini e migliaia di bambini che parlano la nostra lingua, vanno a scuola con i nostri figli e ne condividono gli sport e gli interessi. Che nessuno si nasconda dietro fantomatici rischi di terrorismo, invasioni o potenziali jihadisti nostrani, non è solo una retorica questione di civiltà ma di puro interesse nazionale che necessitava l’impegno di tutti. È l’ultima chiamata per la classe dirigente di questo Paese per dimostrare senso dello Stato e visione del futuro. Chi si candida a governare non può ignorare questi nuovi italiani, è irresponsabile.

 


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