Matti per sempre: un altro mese del webdoc d’inchiesta andando incontro alle storie

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di Maria Gabriella Lanza e Daniela Sala*

“È necessario liberare tutti, sani e malati, dal pregiudizio che la malattia mentale significhi essere fuori di sé. Il matto è soprattutto una persona che soffre”. Così parlava lo psichiatra Edoardo Balduzzi, direttore del manicomio di Varese, alla fine degli anni ’60. In questo secondo mese di inchiesta la nostra sfida è stata questa: liberare la mente per accogliere prospettive diverse e non cadere nella contrapposizione tra ‘giusto’ e ‘sbagliato’Continua su premiomorrone

 

 


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