Giornalismo sotto attacco in Italia

Rapporto Amnesty 2016, un mondo senza diritti in preda a populismi xenofobi

0 0

Gli esponenti politici che brandiscono la retorica deleteria e disumanizzante del “noi contro loro” stanno creando un mondo sempre più diviso e pericoloso: è questo l’allarme lanciato da Amnesty International in occasione del lancio del suo Rapporto 2016-2017, che esce oggi anche in traduzione italiana per merito di Infinito Edizioni. Il Rapporto contiene una dettagliata analisi della situazione dei diritti umani in 159 paesi e descrive il 2016 come l’anno in cui il cinico uso della narrativa del “noi contro loro”, basata su demonizzazione, odio e paura, ha superato il livello di guardia, anche in Italia.

Da Trump a Orbán, da Erdoğan a Duterte, sempre più politici che si definiscono anti-sistema stanno brandendo un’agenda deleteria che perseguita, usa come capri espiatori e disumanizza interi gruppi di persone, considerate meno umane di altre,  per macherare i fallimenti nel campo economico e della sicurezza.
Questa retorica sta avendo un impatto sempre più forte sulle politiche e sulle azioni di governo. Nel 2016 sono stati chiusi gli occhi di fronte a crimini di guerra (commessi in almeno 23 paesi), sono stati firmati accordi che pregiudicano il diritto a chiedere asilo, sono state approvate leggi che violano la libertà di espressione, si è incitato a uccidere persone per il solo fatto di essere accusate di usare droga, giustificato la tortura e la sorveglianza di massa ed esteso già massicci poteri di polizia.

Soprattutto, i governi se la sono presa anche con i rifugiati e i migranti. Il Rapporto di Amnesty International denuncia che 36 paesi hanno violato il diritto internazionale rimandando illegalmente rifugiati in paesi dove i loro diritti umani erano in pericolo. L’anno scorso le principali crisi dei diritti umani – Siria, Yemen, Libia, Afghanistan, America centrale, Repubblica Centrafricana, Burundi, Iraq, Sud Sudan e Sudan – si sono acuite, anche per la mancanza di volontà politica di affrontarle.

Infine, il Rapporto denuncia uccisioni di difensori dei diritti umani in 22 paesi: persone prese di mira per aver contrastato profondi interessi economici, aver difeso minoranze e piccole comunità o aver cercato di rimuovere gli ostacoli posti ai diritti delle donne e delle persone Lgbti.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21

Articolo21
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.