Comunità islamiche in piazza contro il terrorismo. Manifestazione nazionale sabato a Roma

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Di Marino Marini

Le comunità islamiche e i musulmani d’Italia finalmente si muovono ed annunciano, per sabato prossimo, una manifestazione nazionale contro il terrorismo nella Capitale. Una scelta di campo netta come il titolo scelto per prendere le distanze dalla mattanza di Parigi: “Not in my name”. La mobilitazione, che chiama a raccolta tutte le comunità presenti in Italia è stata fissata alle 15 in piazza Santi Apostoli, in pieno centro a Roma. Ad organizzarla l’Ucoii (Unione delle comunità islamiche Italiane). Queste le parole del presidente Elzir: “Il mondo islamico senza se e senza ma ha condannato questa tragedia e questi atti di terrorismo”. Elzir, ha spiegato il perché di questa manifestazione: “serve per dimostrare che siamo contro il terrorismo. Siamo alleati dei nostri concittadini. Veniamo colpiti da persone che si dichiarano musulmane usando il nome di dio invano e che a livello mondiale la maggior parte di vittime di questi terroristi, di questi criminali, sono spesso i musulmani”. Dell’organizzazione della manifestazione a Roma si è discusso anche a Milano al Forum “Libertà religiosa, educazione, sicurezza e sviluppo”, qui l’adesione è stata massiccia da parte di autorità religiose ebraiche, cristiane e musulmane, istituzionali ed accademiche. In questa occasione la Coreis (Comunità religiosa islamica) ha lanciato un appello affinché alla mobilitazione del 21 aderiscano tutti i musulmani, italiani, marocchini, pakistani, senegalesi, turchi, presenti nel nostro Paese.

Allarmi dagli Usa, mobilitata l’intelligence italiana. L’Ambasciata indica agli americani presenti in Italia tutti gli obiettivi sensibili

L’intelligence italiana sta effettuando verifiche sui 5 nomi segnalati dall’Fbi come persone sospette e che sarebbero alla base dell’allarme lanciato dagli specialisti americani, su un possibile attacco contro il Vaticano. È quanto è emerso nel corso dell’audizione del direttore dell’Aise, Alberto Manenti, che per oltre 3 ore è stato ascoltato al Copasir. Nel corso dell’audizione è stato comunque ribadito che ogni mese arrivano in Italia mediamente tra i 20 ed i 30 warning. Per i servizi italiani che stanno effettuando le verifiche sui 5 nomi segnalati dagli Stati Uniti, queste persone potrebbero trovarsi ovunque. C’è da dire che, questa volta direttamente da Roma, ma, naturalmente su precise indicazione giunte da Washington, anche l’Ambasciata americana ha rilanciato l’allarme ai suoi cittadini presenti in Italia. Ecco il messaggio inviato nella giornata di giovedì: “L’Ambasciata statunitense di Roma informa i cittadini statunitensi che le seguenti località sono state identificate come potenziali obiettivi a Roma e Milano per attacchi terroristici: Basilica di San Pietro nella Città del Vaticano (Roma); il Duomo e la Scala a Milano; luoghi pubblici come chiese, sinagoghe, ristoranti, teatri e alberghi in entrambe le città sono possibili obiettivi; gruppi terroristici potrebbero utilizzare metodi simili a quelli usati nei recenti attacchi di Parigi. Le autorità italiane sono consapevoli di queste minacce”. Questo è quanto si legge in un “messaggio di sicurezza per cittadini statunitensi” su un “potenziale per attacchi terroristici”, pubblicato sul sito dell’ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia.

“Ai cittadini statunitensi – informa il messaggio – si consiglia di rimanere vigili e attenti sull’ambiente circostante. Incoraggiamo i cittadini statunitensi a monitorare media e fonti di informazione locali e a inserire informazioni aggiornate nei piani e attività di viaggio personali”. Cerca di gettare acqua sul fuoco degli allarmi, il prefetto di Roma Gabrielli: “Di informative di questo genere credo di averne viste una infinità e ad oggi posso dire, dopo trent’anni, che di tutte le informative di questo genere non se ne è verificata una. È ovvio che anche l’orologio rotto, due volte al giorno segna l’ora esatta. Quindi è chiaro che ‘Allarme, allarme, allarme’ poi magari succede e magari accade a prescindere da quella segnalazione. L’atteggiamento più corretto è quello di esaminare ogni segnalazione con la dovuta accuratezza però se in una segnalazione mi si danno 5 nominativi senza altra indicazione e poi se a tutto questo viene detto anche che l’obiettivo è un non meglio specificato obiettivo… Poi magari succede perché succede a prescindere da quella cosa viene detto: ‘L’avevano avvertita’, era chiaro. La tensione ‎è di realizzare quanto più possibile sul territorio non solo una sinergia delle risorse che ci sono, ma se possibile un’implementazione”. Poi il prefetto, oltre agli obiettivi tradizionali ne indica anche altri: “Nel comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ho molto sottolineato l’importanza di tutelare il centro ma di non dimenticare le periferie. Non solo perché comunque un pezzo significativo della città vive nelle periferie, ma perchè a volte sono i luoghi dai quali partono determinate situazioni. Ci vuole un’attenzione e una non sottovalutazione anche e soprattutto delle periferie”.

Psicosi attentati a Roma. In poche ore tre falsi allarmi, bloccata la linea A nella metropolitana

Nella Capitale, ad una settimana dagli attentati a Parigi, è psicosi attentati. Tre falsi allarme per altrettanti pacchi sospetti, infatti, hanno messo in seria difficoltà il trasporto pubblico di Roma. Il primo allarme è stato lanciato questa mattina, alla stazione della linea A di Lepanto per un sacchetto di plastica lasciato sulla banchina in direzione Anagnina. Immediato l’intervento delle Forze dell’ordine che hanno accertato la natura innocua del pacco: all’interno, infatti, è stato rinvenuto un narghilè. Nel pomeriggio anche la linea C si è fermata. Due borse frigo, trovate sulla banchina della stazione di Torre Gaia, hanno fatto scattare l’allarme. Artificieri al lavoro, ma si è trattata della dimenticanza di una bambina e dei suoi genitori. Stesso copione alla stazione Cornelia, linea A, dove a causa di una busta della spesa contenente alimenti dimenticata dentro un vagone, la tratta tra Ottaviano a Battistini è stata sospesa per permettere alle forze dell’ordine di svolgere tutte le procedure del caso.

Allarme bomba anche in Piazza Duomo a Milano. Stop della linea tre della metropolitana

Falso allarme bomba giovedì sera in piazza Duomo, alla fermata della linea tre della metropolitana. La stazione è stata chiusa perché un passeggero ha segnalato una valigia sospetta sulla banchina in direzione Comasina. Sul posto sono intervenuti gli artificieri della polizia e le unità cinofile, che hanno constatato come all’interno della valigia ci fosse solo vestiario.

Da jobsnews


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