Attentati Parigi: il vademecum di Carta
di Roma per giornalisti in “crisi d’identità”

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L’Associazione Carta di Roma ha pubblicato la versione aggiornata delle linee guida per l’applicazione dell’omonima carta deontologica. Tra le novità un glossario sull’Islam.

Dopo il richiamo ai giornalisti per un maggior rispetto delle norme deontologiche, l’Associazione Carta di Roma rilancia, pubblicando la versione aggiornata delle linee guida per l’applicazione dell’omonima carta deontologica adottata nel 2008 dall’Ordine nazionale dei Giornalisti e Federazione Nazionale della stampa, che ora sul suo sito web riporta il nuovo documento. Un manuale “per giornalisti – si legge sul sito internet dell’associazione – realizzato da giornalisti”, che offre suggerimenti utili riguardo ognuno dei quattro principi  quattro principi del codice deontologico su migranti, richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tratta.

L’Associazione, per bocca del suo presidente Giovanni Maria Bellu, era intervenuta proprio all’indomani degli ultimi attacchi terroristici a Parigi per richiamare alla responsabilità la nostra categoria, dopo la pubblicazione, quella stessa mattina di sabato 14 novembre, di un titolo gravissimo su Libero, che riportava termini ingiuriosi accomunati ai seguaci di una fede religiosa. Una prima reazione c’era già stata con l’appello diffuso prontamente su www.change.org, per chiedere all’Ordine dei Giornalisti di radiare dall’albo il direttore del quotidiano in questione, Maurizio Belpietro. Appello che, fino ad ora, ha raccolto oltre centodiecimila firme.

Aldilà del seguito che avrà l’appello, il richiamo di Bellu ci obbliga a ragionare sulla nostra professione, che, come ci ha ricordato puntualmente Andrea Coccia nel suo blog sul sito de linkiesta.org,  risponde a un preciso ordinamento, risalente al 1963, precedente quindi a molte tra le carte deontologiche cui oggi siamo legati. E già quel testo precisava tre punti: “Il giornalista ha il dovere fondamentale di rispettare la persona, la sua dignità e il suo diritto alla riservatezza e non discrimina mai nessuno per la sua razza, religione, sesso, condizioni fisiche o mentali, opinioni politiche”. E ancora: “I titoli, i sommari, le fotografie e le didascalie non devono travisare, né forzare il contenuto degli articoli o delle notizie”. E infine “Il giornalista non può discriminare nessuno per la sua razza, religione, sesso, condizioni fisiche o mentali, opinioni politiche”.

Indicazioni che si applicano a qualsiasi contesto, ma che acquistano una forza cogente inderogabile per quanto accade oggi dopo le stragi dell’Isis, che peraltro finora ha ucciso più musulmani innocenti che europei o comunque occidentali.

E allora la Carta di Roma ci sostiene nel nostro mestiere quotidiano, più complesso di quanto diamo spesso a vedere, ci indica la via per trattare, non secondo buonismo ma secondo un alto senso della professione, vicende e, soprattutto, persone particolarmente vulnerabili. E lo fa oggi con questo strumento pratico, che comprende, tra le novità, un glossario generico più ampio e due più brevi e specifici sulla minoranza e sull’islam, oltre ad alcune pagine dedicate al tema delle immagini e della rappresentazione televisiva dell’immigrazione.
Nell’ultimo capitolo delle linee guida, infine, è riportato un elenco di fonti utili per chi si trova a trattare il tema dell’immigrazione e delle minoranze. Qui il link per scaricare il documento:


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