Aquilante (Federazione chiese evangeliche): “Una strage annunciata di cui siamo tutti colpevoli. Occorrono nuove politiche, si aprano dei corridoi umanitari”

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“Ogni strage di migranti nel Mediterraneo è una strage annunciata di cui siamo tutti colpevoli”. Così il pastore Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), commentando la notizia della morte per asfissia di circa 40 migranti rimasti intrappolati nella stiva di un barcone sovraccarico partito dalle coste libiche verso l’Europa.

“Questo ennesimo incidente conferma ancora una volta l’urgenzadell’apertura di canali umanitari che consentano a persone vulnerabili che fuggono da guerre e persecuzioni di raggiungere in sicurezza l’Europa. Il fatto che la strage sia avvenuta in un giorno festivo e di vacanza per molti italiani, è un duro richiamo alla realtà che impone alle forze politiche e alle istituzioni una riflessione seria e rigorosa sui limiti e le contraddizioni delle politiche in materia di migrazioni e d’asilo”.

Per affrontare l’emergenza delle migrazioni mediterranee, poco più di un anno fa la FCEI ha lanciato il progetto MediterraneanHope che comprende un Osservatorio Lampedusa, un Centro di accoglienza – Casa delle culture  a Scicli (RG) e un piano di accoglienza dei migranti  attraverso “corridoi umanitari” gestito in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio.


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