In Texas i fondamentalisti sparano contro chi celebra la libertà di espressione

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Con una sincronia perfetta Charlie Hebdo e’ colpito di nuovo, due volte: in patria e all’estero. Mentre in Texas i fondamentalisti sparano contro chi celebra la liberta’ di espressione di cui Charlie e simbolo, in Francia esce il primo libro che rompe, da sinistra, l’unanimita’ del fronte pro Charlie nato dopo la strage del 6 gennaio.
“Chi e’ Charlie?”si domanda Enanuel Todd nel suo nuovo libro edito da Seuil.La risposta e’ provocatoria e urticante:secondo Todd la marcia dell’undici gennaio, quando 4 milioni di francesi scesero in piazza a difendere la liberta’ di satira’ e’ stato un flash totalitario, qualcosa di eccessivamente celebrato e per nulla unanime. “e’ stato un grande movimento, ma composto soprattutto dalle classi medie e superiori, per lo piu’ cattoliche-dice Todd. Mancavano le classi popolari, i musulmani delle banlieu e non c’era il fronte nazionale di Marine Le Pen.”
Il quotidiano Liberation titola “Blasfemia contro l’undici gennaio” e contrappone a Todd la tesi del suo direttore, Laurence Joffrin che ha dato al suo libro un titolo che non lascia dubbi :”il risveglio francese”(stock). La tesi di Joffrin, come della maggior parte dei commentatori francesi , e’ che la marcia dell’undiici Gennaio e’ stata la rinascita della repubbica, dei suoi valori, della tolleranza, dela civilta’. Toss, fedele da sempre alla sua fama di “bestia nera” della sinistra (e’ antieuro)rompe il fronte degli intellettuali, si schiera in qualche modo con gli scrittori dissenzienti americani che hanno protestato contro la premiazione di Charlie Hebdo, punta il dito contro un percorso che “autorizza la blasfemia contro una minoranza di poveri musulmani”. Le pallottole del Texas sono terribili, ma le parole espresse in queste ore a Parigi sono ancora piu’ insidiose. E la grande unita’ europea attorno allo slogan “je suis Charlie” sembra gia’ un ricordo appassito.


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