Ci saranno i mezzi e gli uomini per tutti quei migranti che non cercano asilo ma lavoro e sopravvivenza?

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E’ il caso, se vogliamo parlare di nuovo dei migranti-ed è il caso di farlo di fronte al numero crescente di persone che arrivano in Europa fuggendo non soltanto le guerre e le dittature ma l’assenza di occupazione e di cibo-di partire dal piano del piano approvato oggi dalla Commissione europea a Bruxelles per cercare di porre fine alla grave crisi del Mediterraneo che rischia di diventare una tomba gigantesca in grado di accogliere migliaia o centinaia di migliaia di giovani e vecchi costretti a lascia re la propria terra per sopravvivere, non esistendo per loro una via alternativa.  Lo schema europeo si applicherà ai cittadini che hanno bisogno di protezione internazionale, identificati prima di tutto in siriani ed eritrei che sono arrivati in Grecia e in Italia soltanto dopo il 15 aprile di questo anno, poco più da un mese a questa parte.

“Oggi passiamo dalle parole ai fatti. Questo sistema di emergenza che si applica in Italia e in Grecia potrà essere ripreso in futuro per aiutare altri Paesi in difficoltà. Vogliamo che diventi un modello da ripetere” ha detto il Commissario europeo per la migrazione, Dimitris Avramopoulos, presentando il piano. La Commissione non ha escluso che in futuro potrà essere ripreso in futuro anche ad altri Paesi che ricevono un ampio flusso di migranti come Malta. Ma negli ultimi due anni c’è stato un calo di sbarchi nell’i sola. La Commissione ha adottato una raccomandazione che chiede un sistema per il reinsediamento di ventimila persone dai campi profughi,identificati dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR9 su base volontarie in due anni. L’apporto finanziario ammonterà a 50 milioni di euro per il 2015 e per il 2016. L’idea della Commissione prevede anche un piano di azione per la lotta ai trafficanti di esseri umani con durata dal 2015 al 2020. Sarà stilata una schedatura con le imbarcazioni considerate sospette.

Sarà rafforzata la cooperazione con gli internet provider  e i principali social media per monitorare le informazioni e la pubblicità che i trafficanti fanno in rete per attirare passeggeri. Chi arriverà in Italia e in Grecia e gli verranno rilevate le impronte digitali nei centri dove saranno presenti tecnici dell’Ufficio EASO di Frontex ,l’agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale e di Europol, la polizia europea. Il nuovo piano operativo di “Triton” include l’area dell’ex operazione Mare Nostrum ha segnalato il commissario europeo che ha segnalato come gli obbiettivi siano il controllo delle frontiere e salvare le vite umane. Frontex ha disposto l’allargamento a 138 miglia nautiche dalla costa dell’area di intervento dell’operazione “Triton”. Inoltre saranno incrementati uomini e mezzi impegnati nel controllo delle frontiere. L’aiuto della Commissione europea ammonta a 26,25 milioni in più  per il rafforzamento di Triton e Poseidon per un bilancio totale di 38 milioni di euro che arriverà nel 2016 a 45 milioni. Ora la decisione finale spetta al parlamento europeo che nella maggioranza si è detto favorevole ma dieci sono contrari. Dubbiosi sono Francia e Spagna. Prossime tappe decisive sono il consiglio dei ministri degli Affari Interni dell’Europa del 15 giugno e il vertice dei capi di stato e di governo del 26 giugno prossimo. E resta ancora un interrogativo aperto. Ci saranno i mezzi e gli uomini per tutti quei migranti che non cercano asilo ma lavoro e sopravvivenza? E in quali proporzioni e dimensioni? Siamo ancora lontani, se non sbaglio , dalla soluzione complessiva del programma migratorio, da un piano che eviti di sicuro che il Mediterraneo diventi in ogni caso una tomba gigantesca di donne, bambini e uomini .


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