Assemblea GI.U.LI.A. 2015, documento finale

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Il 9 maggio a Roma la terza assemblea nazionale dell’Associazione: piena adesione alle ragioni e ai valori enunciati nel loro Manifesto fondativo.
Le giornaliste di GiULiA, riunite a Roma sabato 9 maggio 2015 per la terza assemblea nazionale dell’Associazione, riconfermano la piena adesione alle ragioni e ai valori enunciati nel loro Manifesto fondativo.

Una rappresentazione obsoleta della donna, nell’immagine e nel linguaggio, perpetua le discriminazioni che le donne subiscono nel Paese e non aiuta a contrastare la violenza contro le donne. Impedisce lo sviluppo, ostacola persino la parità: la differenza di paga e di reddito è una vergogna. La donna, in Italia, è una cittadina che guadagna meno e lavora di più. Senza aiuti. E nell’informazione questa realtà è invisibile. Le donne reali continuano a essere invisibili, di loro si rappresenta l’immagine. Ma un’immagine distorta, plasmata su stereotipi e immaginario maschile. E’ inaccettabile. Abbiamo detto che vogliamo cambiare questo stato delle cose. Questa cattiva informazione. GiULiA è in campo per questo, oggi con le stesse ragioni – caso mai rafforzate – di quando è nata, quattro anni fa.

E per contrastare le discriminazioni, è cruciale continuare con determinazione la campagna intrapresa con il manuale “Donne Grammatica e Media”, affinché il linguaggio sia correttamente declinato nell’informazione rispettando il genere. L’assemblea valuta positivamente il lavoro fin qui svolto e chiede al nuovo Direttivo di intensificare l’impegno sul tema del linguaggio, della rappresentazione e per la formazione continua delle giornaliste e dei giornalisti.

Ribadisce la necessità di un cambiamento negli organismi di categoria, a partire dall’approvazione di uno Statuto dell’Inpgi che contempli una vera parità di genere; auspica che le modifiche per introdurre il 50/50 siano apportate anche negli Statuti di tutte le istituzioni di categoria. Ritiene scandaloso che l’ordine dei Giornalisti non si batta perché la sua riforma diventi finalmente legge.

L’assemblea pone tra gli obiettivi da realizzare anche l’apertura di un confronto e di un dibattito sulla missione del servizio pubblico, in vista del rinnovo della concessione nel 2016, e sulla riforma della legge Gasparri, affinché il controllo della Rai sia sottratto a partiti, lobby e governi. E per dare al servizio pubblico un ruolo forte nella promozione di una cultura rispettosa delle donne.

Nel momento di grande crisi che attraversa l’editoria, con la disoccupazione e la precarizzazione che si estendono a macchia d’olio, le giornaliste di GiULiA chiedono che le politiche previdenziali, contrattuali e di welfare della categoria siano varate in modo inclusivo e partecipato per difendere la dignità e sicurezza del lavoro, anche a non garantite e non garantiti.

Per la libertà e dignità di tutti servono norme che impediscano l’uso intimidatorio delle querele contro le giornaliste e i giornalisti. E Giulia conferma l’impegno contro ogni censura e ogni bavaglio alla libera informazione.


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