Emma non sarà mai sola

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Emma è la dignità che abita la sua riflessione sulla libertà e il male, è l’innocenza contro un dolore crudele che non ha senso, è la responsabilità individuale che muove un essere umano nella narrazione del suo rapporto con la malattia. Emma fa comprendere come sia impossibile non dire si alla grazia, nella consapevolezza della sofferenza e della morte.

Emma è una donna coraggiosa, fragile, energica, malinconica, bellissima, profondamente triste e profondamente gioiosa: “Morire in dignità”, le sue parole in sostegno all’introduzione di una legge sull’eutanasia in Italia, ancora una volta e nel ricordo del dramma di Eluana Englaro, scorticano via dalla pelle il pregiudizio, risvegliano anime addormentate, aprono gli occhi, costringono a pensare.

Emma è la volontà di verità, il racconto della paura di chi non vuole scoprirsi esule, costretto a migliaia di chilometri dalla propria terra per abbandonarsi ad una scelta che sembra urlare: “Questa meravigliosa vita è mia”. La libertà di non sopravvivere nella sofferenza le appartiene.

Emma è uno sguardo meraviglioso sui diritti, sulla bellezza, sull’umanità, sulle mille battaglie vinte e sulle grandi storie vissute con la leggerezza di chi è capace di credere, come scriveva Albert Camus: “Ma esiste un’altra razza di uomini che ci aiuta a respirare, che ha sempre posto la propria esistenza e libertà solo nella libertà e nella felicità di tutti, che trova quindi fin nelle sconfitte le ragioni per vivere e per amare. Questi anche se vinti, non saranno mai soli”.
Emma non sarà mai sola.


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