“Aemilia: un terremoto di nome ‘ndrangheta in Emilia Romagna”, Bologna 11 marzo

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Mosaico di mafie e antimafia “Aemilia: un terremoto di nome ‘ndrangheta in Emilia Romagna”, Bologna 11 marzo 2015, ore 11:00
Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, viale Aldo Moro 50

Partecipano:
– Simonetta Saliera, Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna
– Santo Della Volpe, Presidente Libera Informazione e Presidente Federazione Nazionale Stampa Italiana
– Lorenzo Frigerio, coordinatore Libera Informazione
– Daniele Borghi, referente Libera Emilia Romagna

Il brusco risveglio dell’Emilia Romagna, all’indomani dell’inchiesta “Aemilia” della magistratura, è entrato nel programma dei Cento Passi verso la XX Giornata dell’Impegno e della Memoria delle vittime di Mafia che Libera organizza quest’anno a Bologna il prossimo 21 marzo. Perché tra i percorsi di legalità e l’impegno delle associazioni e delle Istituzioni (a partire dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna), si è insinuata come un terremoto la realtà di una penetrazione mafiosa che ha fatto aprire  gli occhi sulla rete economica della criminalità, le insospettabili complicità e la sinuosa  adattabilità di una parte del mondo economico, politico e sociale di questa regione.

“Tanto tuonò che piovve”: è il caso di dire di fronte alla conferma più plateale possibile della presenza della ‘ndrangheta in una delle regioni più produttive del Paese, l’Emilia-Romagna. Una conferma giunta all’inizio  dell’anno da poco iniziato, il 2015 dell’Expo mondiale in programma da maggio in poi a Milano, con il blitz contro le cosche del 28 gennaio ordinato dalla Direzione distrettuale antimafia di Bologna.

Eppure i segnali di una criminale presenza – più che organizzata, mafiosa secondo tutti gli effetti della definizione contenuta nell’art. 416 bis codice penale – non erano mancati anche in un recente passato, contraddistinto da coraggiose inchieste e processi a dir poco illuminanti sulla capacità dei mafiosi di mettere radici in una delle regioni, da sempre, traino economico, civile e morale dell’intero sistema Italia.

Eppure sarebbe bastato prestare ascolto ai tanti gridi d’allarme lanciati dalla magistratura in occasione dell’apertura degli ultimi anni giudiziari e non ridurre tutto a piccole questioni di bottega o alle contrapposizioni tra poteri dello Stato. Gli allarmi non erano mancati, anche nei tre precedenti dossier realizzati da Libera Informazione negli ultimi anni, nell’ambito della convenzione stipulata con l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna. Ecco se l’attenzione di istituzioni e pubblica opinione non fosse stata distratta ma più ricettiva, se informazione e società civile avessero svolto al meglio il loro ruolo di coscienza critica, l’operazione “Aemilia” non sarebbe giunta come un fulmine a ciel sereno.

“Aemilia: un terremoto di nome ‘ndrangheta” è il nome dato al nuovo dossier di Libera Informazione, realizzato con la speranza che la conoscenza approfondita di questi fenomeni contribuisca a ricucire gli strappi che si sono creati nella società di questa Regione, da sempre simbolo di solidarietà e buona politica; ampie fessure nelle quali si è insinuata la criminalità organizzata, da ricucire quanto prima con la coscienza collettiva e partecipata del pericolo che corre la società dell’Emilia Romagna.

http://www.liberainformazione.org/2015/03/09/aemilia-un-terremoto-di-nome-ndrangheta/


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