La leggenda del Piave e la faccenda del Piove (governo ladro)

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Anelo al 24 maggio (2014) perché sarà giorno muto e prima notte di quiete imposti per legge il giorno precedente le elezioni (questa volta europee ché solo ai più sfigati s’aggiungono anche le regionali e amministrative). Non vedo l’ora perché non ne posso (possiamo) più di quei tormentoni accecanti e assordanti, nient’affatto mormorati, non calmi e non placidi passaggi del Lo Renzi il munifico del fare e disfare, del Grillo vivisezionatore di Barboncino (e di Vespa) e di tutti i pensieri, parole, opere e missioni non allineati ai suoi,  del Berlusconi che per quanto oggi pregiudicato in attesa di (altri) giudizi, risulta ancora attivo quale ufficiale taumaturgo per miracoli e, a scendere,   debellatore di cancro, dispensatore di dentiere&milioni di posti di lavoro sul territorio e, per Lampedusa, campi da golf e premio Nobel e tanto altro ancora, non necessariamente in questo ordine.

Complice è il sistema dell’informazione nazionale che ben si guarda dal farci conoscere anche gli altri candidati per assalirci solo con questi tre individui che, assai lontani dal fare i fanti come gli umili marciatori per raggiunger la frontiera in quel coraggioso 24 maggio, e ancora più distanti dal fare i fatti promessi e mai mantenuti, al più fraintesi, pretendono esclusivamente d’essere fatti santi. Subito!  


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