Più indennità di accompagnamento al sud? Fish: “Le incoraggiano i comuni”

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Spending review, la federazione fa le pulci a Cottarelli: “Si fa presto a dire abusi: i picchi nel numero di assegni concessi avvengono proprio nelle regioni dove si spende di meno per gli anziani. Gli stessi municipi consigliano ai cittadini di chiederla”

ROMA – E’ “piuttosto semplicistico” affermare che il maggior numero di indennità di accompagnamento concesse in alcune regioni rispetto ad altre derivi da una serie di “abusi” che andrebbero contrastati: in realtà i dati a disposizione raccontano una verità ben più articolata, dimostrando che le regioni in cui sono richieste più indennità di accompagnamento da parte degli ultra65enni sono anche quelle che meno spendono in servizi sociali per la stessa fascia di età.

E’ diventata anche una lotta di numeriquella che in queste ore vede contrapposti da un lato chi caldeggia una stretta sulle pensioni di invalidità e sulle indennità di accompagnamento e dall’altro chi invece quegli stessi interventi vorrebbe evitare. La discussione si è infiammata con la pubblicazione della bozza delle proposte per una revisione della spesa pubblica redatte dal Commissario Straordinario Carlo Cottarelli. Fra gli interventi previsti si ipotizzano anche un forte controllo sugli “abusi” nella concessione delle provvidenze assistenziali per invalidi, ciechi e sordi civili e l’introduzione di un limite reddituale per poter fruire dell’indennità di accompagnamento. La necessità di tali interventi si basa sulla constatazione di “picchi territoriali” nella concessione dei benefici: in alcune regioni cioè – e segnatamente Calabria, Umbria, Sardegna e Campania – il numero degli invalidi civili è troppo elevato rispetto alle altre.

La Fish sul suo portale Condicio.it fa le pulci a questi dati apparentemente incontrovertibili rispondendo a suon di (altri) numeri e tabelle, usando elaborazioni di dati Istat che provano a dare una spiegazione al fenomeno. Senza mancare di far notare che le indennità di accompagnamento sono concesse soprattutto agli ultra65enni (a loro va il 73% del totale, dati Istat al 1° gennaio 2012) e che la stessa presenza di “picchi territoriali” risulta alquanto strana sia in considerazione del ruolo che, nella validazione dei verbali di invalidità, hanno i medici Inps (che agiscono secondo criteri omogenei in tutta Italia), e sia considerando il fatto che fra il 2009 e il 2014 oltre un milione di posizioni è stato sottoposto a controllo. Evidente riferimento alle responsabilità dell’Inps e ai controlli contro i cosiddetti “falsi invalidi” da sempre criticati dalla Fish per gli scarsi – o inesistenti – risultati raggiunti.

Ma il cuore della questione qui è altrove. Precisamente al grafico, presentato da Cottarelli, che visualizza la distribuzione territoriale delle prestazioni di indennità di accompagnamento, dimostrandone lo squilibrio interregionale: i numeri, riferiti solo alle persone con 65 e più anni, evidenziano cheper 100 prestazioni di accompagnamento riconosciute in Piemonte (regione con il numero più basso) ce ne sono oltre 200 in Calabria (regione con il numero più alto) e picchi evidenti anche in Campania, Umbria e Sardegna, seguite da Puglia e Sicilia. All’estremo opposto, con il Piemonte, anche Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana. Le altre, chi più chi meno, nel mezzo. “Tale andamento – scrive la Fish – dimostra sicuramente una differente distribuzione territoriale delle prestazioni di indennità di accompagnamento, ma nulla ci dice rispetto alle motivazioni che potrebbero stare alla base degli squilibri evidenziati”.

E qui ecco alcune ipotesi per spiegare il perché. La Fish è andata a pescare la spesa per interventi e servizi sociali dei Comuni singoli e associati rivolta all’area “Anziani” calcolata ogni 100 abitanti ultra65enni: dati Istat, ultimo anno disponibile il 2010, perevidenziare che – guarda un po’ – è proprio la Calabria a registrare la più bassa spesa sociale per anziani in rapporto alla popolazione regionale di quell’età (la spesa pro-capite in Calabria è di circa 30 euro). Di più, il grafico è “speculare” rispetto a quello di Cottarelli: il numero delle indennità di accompagnamento è minore laddove la spesa per servizi e interventi sociali rivolti agli anziani risulta più alta e viceversa.

Altro grafico, per concentrarsi maggiormente sugli interventi rivolti a ultra65enni: raffrontando la spesa per trattamenti assistenziali agli invalidi civili ultra65enni con la spesa per interventi e servizi sociali dell’area Anziani, calcolate entrambe ogni 100 abitanti di 65 anni e più, si osserva come – con la sola eccezione della Sardegna – “le regioni con la più alta spesa sociale rivolta agli anziani siano anche quelle con la minore spesa per trattamenti assistenziali agli invalidi civili ultra65enni”.

La Fish fa notare dunque che, dati alla mano, parlare di “abusi” è semplicistico e che invece bisogna studiare a fondo il problema. “Dalla nostra analisi – sono le conclusioni della Fish – emerge un dato con tutta chiarezza: con l’eccezione della Sardegna (tutta da indagare), le regioni in cui sono richieste più indennità di accompagnamento da parte degli ultra65enni sono anche quelle che meno spendono in servizi sociali per la stessa fascia di età”. “A ben vedere – fa notare la Fish – questo coincide con le consolidate segnalazioni al nostro osservatorio negli ultimi anni: sono gli stessi Comuni, specie se privi di altre risposte, a consigliare la richiesta dell’indennità di accompagnamento ai loro cittadini e a innescare i relativi iter di accertamento”. Oltre a ciò, la Fish nota che “la teoria degli abusi manca anche di analisi di natura epidemiologica, cioè relative alla presenza maggiore o minore di patologie degenerative nelle diverse regioni e dei relativi interventi di natura sanitaria e riabilitativa di contenimento delle cronicizzazioni”.

Il messaggio al governo pare evidente: c’è carne al fuoco per approfondire il tema e studiarne le cause, senza fermarsi – come pare abbia fatto Cottarelli – alle prime apparenze. (ska)

Da redattoresociale.it


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