Dopo Gentile, anche gli altri…

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Neanche Renzi riesce a rottamare i “mal-governanti”.
Per un Gentile che se ne va, rincorso da un’opinione pubblica finalmente reattiva, altri personaggi del sottogoverno, come Barracciu, De Filippo, Del Basso de Caro sono ancora nelle loro poltrone, senza la minima vergogna per le imputazioni pesanti che oscurano la loro recente attività politica.

Per non parlare di un Formigoni – che ha scelto a parole  il voto di povertà dei Memores Domini – e invece ha condotto una vita di lussi senza mai aver pagato nulla di tasca propria. E senza mai ricevere un richiamo alla sobrietà da Comunione e Liberazione.

Ecco, ci siamo stufati del vecchio politico che intrallazza e poi si dichiara “sereno”.
O cade dalle nuvole quando si scopre che ha usato  per se stesso soldi pubblici.
O ci prende per idioti parlando di rotative guaste proprio quando andava in stampa il giornale sgradito.
Non vogliamo più vedere in giro questi figuri, perché ci disgustano.

Se Renzi vuole veramente operare il cambiamento che ha sempre promesso, si liberi di quelli che “si dichiarano sempre sereni”, di quelli che “la giustizia farà il suo corso”,  che “è tutta una macchina del fango”, che “ho speso tutto in benzina”…

E se non lo fa per non rompere la sintonia delle larghe intese interne ed esterne al PD, vuol dire che non ha capito quanta pericolosa distanza si è creata tra chi è sempre più povero e chi è sempre più ingordo.

La credibilità dei politici  è il presupposto della democrazia.
Se viene meno, arriva la rabbia eversiva del populismo. E distrugge tutto.


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