Quei palestinesi non contano, anzi…

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Bombardamenti del campo profughi palestinesi in Siria, Yarmouk? Silenzio. 1500 palestinesi uccisi in Siria? Silenzio… Strano, o no?

I numeri alle volte parlano. E allora diamo i numeri. Correva l’anno 2009: l’operazione militare israeliana “piombo fuso” contro Gaza causava 1370 morti. I movimenti che si definiscono filo palestinesi denunciavano la ferocia di Israele, la stessa comunità internazionale alzava la voce.

2013. I morti palestinesi nella repressione dell’insurrezione siriana arrivano a 1500. Forse è una cifra simbolica, forse sono 1600… I bombardamenti lealisti del campo profughi di Yarmouk non sono stati “leggeri”. Accanto alle vittime ci sono i nuovamente-profughi, alcuni fuggiaschi in Libano. Il dato dei 1500 palestinesi uccisi viene comunque indicato come “attendibile”. Ma per molti movimenti che si autodefiniscono filo-palestinesi il dato non c’è, non esiste. E neanche la condanna. Assad può assassinare i suoi concittadini e anche i palestinesi. Lui resta un “benemerito”. Sorpresa?

Nessuna sorpresa: i movimenti in oggetto parlano molto di Sabra e Chatila, da moltissimi anni, ma non ricordano mai che a guidarla materialmente fu un signore, Obeika, che Hafez al-Assad nominò, successivamente, ministro del Libano sotto il suo protettorato, per dieci anni. (r.c.)

Da ilmondodiannibale.it


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