“Si scrive scuola, si legge futuro”.
120 mila studenti in piazza

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L’11 ottobre, scelta già ad agosto come data di mobilitazione studentesca nazionale, 120 mila studenti sono scesi in piazza al grido di “Si scrive scuola, si legge futuro”. Una marea di studenti, da Nord a Sud, ha portato in piazza i propri disagi e soprattutto le proprie idee e proposte per cambiare il mondo della scuola. Abbiamo iniziato a settembre, dalle nostre classi e dalle nostre scuole, discutendo nelle assemblee e con i nostri compagni di classe della scuola dell’oggi e del domani, immaginandola nuova e migliore. Abbiamo costruito una piattaforma di rivendicazione che fosse incentrata sulle domande degli studenti del Paese, cercando di indicare risposte e priorità a questo Governo. Quelle stesse risposte che nel Decreto Scuola sono totalmente insufficienti. Quest’anno abbiamo chiesto ai nostri compagni di scuola di mobilitarsi ancora, non solo per dire “no” a qualcosa o qualcuno, abbiamo chiesto loro di mobilitarsi per la scuola, per una legge nazionale per il diritto allo studio, per maggiori investimenti sull’edilizia scolastica, per una riforma dei cicli, il biennio unitario, una scuola, inclusiva, laica, aperta a tutti. Soltanto immaginando una Scuola e un’Università migliore sarà possibile immaginare una futuro migliore per il nostro Paese.

Mentre fiumi di studenti in oltre 70 città davano un grande segnale di democrazia e partecipazione, Mario Adinolfi (blogger, ex candidato alle primarie PD) pensava bene di attaccare la nostra associazione, definendo gli studenti “fancazzisti”, rappresentando le mobilitazioni studentesche come un triste rituale autunnale: le sue dichiarazioni sono state l’ennesima dimostrazione di quanto questo Paese abbia assorbito l’idea gelminiana degli “studenti di sinistra svogliati e fannulloni”. Adinolfi ci dimostra che questo Paese ha ancora tantissimo bisogno di noi, che ogni giorno ci battiamo per ricordare l’importanza della scuola e dell’istruzione e ogni giorno la difendiamo e cerchiamo di migliorarla, combattendo le persone che come lui dalla poltrona di casa scrivono provocazioni a caccia di 5 minuti di visibilità.

* Portavoce Nazionale Rete degli Studenti Medi – Il Sindacato Studentesco


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