Alla sala stampa della Camera dei deputati, oggi è stato presentato il progetto Carrera Footwear KMZERO

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Il progetto Carrera Footwear KMZERO è un esempio di come la sostenibilità ambientale si può coniugare con la sostenibilità sociale, di come filiere produttive con forte consapevolezza etica possano dare un contributo importante al mantenimento di comparti produttivi minacciati dalla delocalizzazione”. E’ quanto ha dichiarato oggi il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Andrea Orlando, in una nota inviata in occasione della conferenza stampa del progetto KMZERO, presentato oggi alla Camera dei deputati. “Esiste una via positiva per la difesa dei posti di lavoro e delle specificità artigiane del nostro paese, una possibilità di rilancio produttivo ed economico del meridione, anche attraverso iniziative che fanno del rispetto dell’ambiente e della legalità, dell’attenzione ai processi produttivi, della sensibilità di grandi marchi, elementi di successo che io auguro a quei progetti che sulla stessa impronta lo potranno seguire” ha poi aggiunto il ministroOrlando.

Perché se è vero che delocalizzare all’estero è sempre più vantaggioso, i risvolti sociali, etici ed ambientali non possono essere sottovalutati, e difendere la redditività delle aziende manifatturiere italiane, salvaguardando l’artigianato e l’occupazione locali, contribuendo al tempo stesso ad abbassare l’inquinamento causato dalla lavorazione, dallo smaltimento e dal trasporto di prodotti provenienti dall’estero, è uno degli obiettivi del progetto KMZERO.

KMZERO è l’esempio di come sia possibile fare impresa etica partendo dal territorio con un progetto che è sostenibile sul piano economico e ambientale. Inoltre, il 2% del ricavato della vendita delle scarpe sarà devoluta a Legambiente per la “Festa dell’albero” di Legambiente,in programma il prossimo 21 novembre, con la partecipazione di 2.500 classi e 50mila alunni, per la piantumazione di almeno 400 località diverse sul territorio italiano.

Una scommessa sul futuro a KMZERO per affrontare la crisi con un prodotto realizzato in due regioni del sud del nostro Paese che può così ricostruire l’Italia, partendo proprio dai prodotti che ci rendono unici al mondo” ha dichiarato Ermete Realacci, presidente Commissione Ambiente della Camera dei deputati. Mentre Rosella Muroni, direttrice Legambiente, ha aggiunto che “in questo momento di crisi, abbiamo bisogno di storie positive per far capire che l’Italia, oltre alla spending review, è capace di fare impresa anche attraverso la sinergia con i privati, valorizzandone i talenti, le competenze ed i saperi che sono il valore aggiunto di questo Paese”.

Nato per volontà della Carrera Footwear, azienda leader nel settore delle calzature, in partnership con la Coop, l’iniziativa KMZERO è patrocinata da Cittadinanza attiva e Adoc, da più di 30 anni attive nella tutela dell’ambiente, dei diritti dei cittadini e dei consumatori, in collaborazione con Coop.

La responsabilità sociale dell’impresa significa fare passi in avanti in un percorso di consapevolezza come cittadini, soprattutto in questo momento di crisi, ed è ciò che aumenta il valore delle stesse aziende sul mercato” ha sottolineato Tina Napoli, responsabile Consumatori Cittadinanza attiva. “In un progetto come KMZERO, diventa fondamentale il ruolo della comunicazione che passa poi anche dalla scuola per diventare così formazione. E non meno importante è il capitolo della distribuzione, con il coinvolgimento delle aree del Sud, troppo spesso marginalizzate” ha anche ricordato Lamberto Santini, presidente Adoc. “KMZERO è una scommessa e una sfida per rilanciare il manifatturiero e l’artigianato del Made in Italy, da sempre settori strategici della nostra economia prima che intervenisse il fenomeno della delocalizzazione che, in alcuni distretti del Nord est e del Centro nord, ha significato la morte di molte aziende” ha infine affermato Patrizio Vanessi, presidente CSE Italia srl, ideatore del progetto, ricordando che “la scelta di coinvolgere regioni come la Puglia e la Campania è la testimonianza di come è possibile produrre in Italia, al Sud, mantenendo il fatturato e i diritti dei lavoratori, sostenendo le piccole e medie imprese, molte delle quali a gestione famigliare”.

 


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