Le parole di un “capomafia”. Processo per il delitto di Mauro Rostagno, quando una dichiarazione di innocenza viene presentata come una “stupidaggine”

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ARTICOLO21 (CIRCOLO DI TRAPANI) – Aula Bunker “Giovanni Falcone”, Palazzo di Giustizia di Trapani. Mercoledì 16 luglio ore 9,30. La Corte di Assise che sta processando i presunti responsabili del delitto del sociologo e giornalista Mauro Rostagno è appena entrata in aula. Adempiuti gli aspetti preliminari, appello imputati e delle parti, l’imputato Vincenzo Virga, conclamato capo mandamento della mafia trapanese, ergastolano, collegato in video conferenza dal carcere di Parma (lo stesso dove si trova il boss Binu Provenzano), sottoposto al 41 bis, chiede di fare dichiarazioni spontanee. Il fatto è eccezionale. Virga solo in rarissime occasioni, forse tre al massimo, ha chiesto di fare dichiarazioni spontanee nei processi dove è stato imputato. Questa è la prima da quando il processo per il delitto Rostagno è cominciato. Virga si è sempre detto estraneo alla mafia, una volta addirittura disse “io la mafia la conosco dai giornali”. Ecco la sua dichiarazione.

Signor presidente intanto volevo ringraziarla per avermi fatto parlare al telefono con mio figlio Franco e per avermi autorizzato a subire l’intervento chirurgico (il presidente Pellino lo interrompe per dire che non si sono trattate di concessioni straordinarie ma perchè permesse dalla norma, nessuna concessione fuori legge quindi ndr)…Virga continua si è vero, però io la voglio ringraziare lo stesso. A seguire: Signor presidente volevo dire a proposito dell’attentato al dott. Rostagno che come è stato fatto, i pezzi di fucile a terra, trovati, a lettere cubitali si legge che ad agire è stata una armata brancaleone. Conosco perchè sono di quella zona il percorso che ha fatto il dott. Rostagno sono competente conosco tutte le strade. Rostagno da Milo poteva arrivare a Lenzi imboccando la strada per Crocci, poi ad un incrocio c’è la via Valenti e arrivare alla chiesetta (all’angolo per la strada per Lenzi ndr), poi da Napola si può prendere la via per Crocci. Virga ha fatto intendere che ci sarebbero stati altri luoghi per compiere l’attentato e che a Lenzi sarebbe stato un luogo angusto secondo le strategie della mafia. Proseguendo: Con Puccio Bulgarella (editore di Rtc la tv dove Rostagno lavorava, ed i suoi editoriali ne facevano di lui una camurria per i mafiosi ndr) io avevo buoni rapporti, la sua proprietà a Nubia era vicina ad una officina dove io portavo i miei mezzi, io sapevo tutto di Bulgarella. Francesco Messina Denaro sapeva che io ero in buoni rapporti con Bulgarella avrebbe perciò potuto dirlo a me di parlare con lui e non dirlo a Siino (il collaboratore Siino ha raccontato quando è stato sentito di avere più volte avvicinato l’amico suo Puccio Bulgarella per invitarlo a fare abbassare i toni della cronaca giornalistica di Rostagno ndr) che dice di non essere mafioso ma che si rapportava con tutti i mafiosi come dice lui. Anzi Francesco Messina Denaro poteva avere altri imprenditori a disposizione per parlare con Bulgarella (insomma sembra dire Virga, perchè coinvolgere Siino? ndr). Sinacori parla di una riunione provinciale per decidere il delitto allora se io come dite sono il capo del mandamento di Trapani perchè io a questa riunione non c’ero? Sinacori dice che io non c’ero come capo mandamento dovevo esserci (Virga si mostra per la prima volta be conoscitore delle regole di Cosa Nostra, lui che dice di non appartenervi ndr). Siino afferma che mi incontrò e si stupì che io avevo una camicia con brillantini e per questo gli feci schifo. Io non ho una camicia con brillantini e devo dire che se io avessi incontrato qualcuno con camicia con brillantini anche a me avrebbe fatto schifo. Collaboratore Milazzo ha detto che fu un gioco da bambini fare omicidio, vero è che Milazzo non aveva bisogno di ordini di incarichi da Ciccio Messina detto u muraturi…Infine. “Presidente posso dire una stupidaggine? Questo verdetto qualsiasi sia non mi cambia la vita…posso dire una stupidaggine…io sono innocente non ho ucciso il dott Rostagno…ecco mi scusi di questa stupidaggine…grazie….”.

Fin qui la dichiarazione che meglio potrà essere ascoltata su radio radicale o non appena si avrà la trascrizione del verbale….Virga insomma dice che lui, la mafia non c’entra nel delitto…che la mafia non avrebbe mai fatto il delitto in quella stretta stradina ma c’erano semmai altri luoghi. Ora al di là del fatto che per la prima volta Virga arriva a riconoscere l’esistenza della mafia ed il suo status, dice che aveva rapporti con il capo della cupola Francesco Messina Denaro, e questa non è cosa da poco, ma basta ricordare che l’agente di polizia Giuseppe Montalto fu ucciso in un luogo ancora più angusto rispetto a Lenzi…a ucciderlo fu Vito Mazzara (condannato all’ergastolo per questo delitto e per altri) imputato con Virga nel processo per il delitto Rostagno. Mazzara fu abile a fuggire da quel luogo angusto di Palma dove fu ammazzato l’agente Montalto. Abile a evitare che i pallettoni colpissero la moglie di Montalto seduta in auto, affianco al marito barbaramente ucciso dinanzi ai suoi occhi. La strada angusta non è l’unico elemento in comune. Affianco a Rostagno sulla Duna bianca guidata dal sociologo e giornalista, c’era anche un’altra persona, Monica Serra, anche lei, come Liliana Riccobene, la vedova di Montalto, è rimasta illesa. I due delitti poi combaciano su tante altre cose, le auto, il modus operandi, le armi. Infine è da evidenziare: la dichiarazione di innocenza è stata presentata alla Corte di Assise dal capo mafia, capo mandamento, boss, mandante di delitti, Vincenzo Virga in modo particolare…come una stupidaggine (sue parole)… sarà satato un lapsus freudiano?


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