Pagliuzzismo

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Da una parte Berlusconi appeso tra una sentenza per induzione alla prostituzione minorile e un’altra per compravendita di senatori. Dall’altra la Ministra Idem, a rischio  dimissioni per simulazione di prima casa a fini IMU e ostentazione impropria di medaglie.
La trave di qua, la pagliuzza di là.

Lui continua come se niente fosse; lei deve sparire dalla politica.
Lui ha diritto alla consolazione del “perseguitato”; lei viene esposta alla gogna per difetto di perfezione.
Lui è il simpatico mascalzone latino; lei deve scontare la sua arrogante ascendenza tedesca.
In Italia si va in galera per il furto in un supermercato, ma non per truffe colossali.
Continua a fare politica chi è condannato in secondo grado per una maxi frode fiscale e si chiede la testa di chi ha omesso  il pagamento di una tassa da poche centinaia di euro e ammesso il proprio errore con il ravvedimento operoso.
Non difendo la Idem, che doveva scusarsi come ha fatto.
Ma credo che nella politica italiana manchi spesso il senso delle proporzioni e così l’analisi degenera nel paradosso.
Anzi, peggio, nel “pagliuzzismo”, un effetto collaterale del populismo.

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