Cappotto sì, ma per coprirsi anche dal freddo del non voto!

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Alemanno lascia il Campidoglio, ma il centrosinistra festeggia ovunque. Nelle grandi città fa cappotto. 16 a zero, se si considerano anche le cinque conquistate al primo turno. Riporta le proprie bandiere in Campidoglio e in piazza della Loggia a Brescia, dove la parentesi del centrodestra è durata il tempo di una legislatura. Poi conquista alcune storiche roccaforti del centrodestra. Imperia, la città di Scajola, Viterbo, il feudo prima della democrazia cristiana ma poi per lungo tempo territorio di conquista per Alleanza Nazionale. Il Centrosinistra conquista Treviso, fra i primi capoluoghi amministrati dalla lega con il sindaco sceriffo Gentilini che non tarda a parlare di fine di un’era. Quella di Gentilini, quella della Lega e del Pdl.

Centrosinistra anche ad Avellino, dove rischiava molto per una crisi amministrativa sviluppata al proprio interno.  Poi vince anche a Siena, il luogo dello scandalo del Monte dei Paschi. E vince tutti i ballottaggi in lombardia nelle città superiori ai 15mila abitanti. Non è una vittoria a macchia di leopardo ma a macchia d’olio.  Epifani afferma che “il voto ci rafforza” ma dobbiamo restare “con i piedi per terra”.

Ma la logica che si respira, e che forse sarà già chiara nel vertice di maggioranza che si terrà fra poche ore,  è che il Pd può chiedere di più a questo governo. Il Pdl non drammatizza ma chiarisce. Quando in campo non c’è Berlusconi questo è il risultato. Parole di Bondi. Cicchitto chiede rinnovamento. Vuole un partito più partito, vuole primarie, vuole scelte oculate per i candidati nei territori. Unico modo per riuscire a riconquistare un elettorato che è quello più colpito dalla crisi. “Dobbiamo capire perché i sondaggi nazionali vanno bene e poi a livello locale perdiamo”.

Per lui l’astensionismo crescente costituisce un elemento negativo per tutti, ma colpisce in primo luogo il centrodestra.   Dal fronte leghista parla invece il vicesegretario Matteo Salvini: «Ogni tanto una batosta può far bene, a Brescia e Treviso abbiamo sbattuto la faccia contro il muro ma sono ottimista per il futuro». Roberto Maroni ha seguito lo spoglio nella sede nazionale della Lega, ma nel tardo pomeriggio si è allontanato senza rilasciare dichiarazioni.

Il Movimento cinque stelle aspetta i risultati siciliani. Per ora si accontenta di Pomezia e di Assemini, in provincia di Cagliari. E Grillo dice: cammino lento ma inesorabile. Le reazioni, quelle vere, ci saranno domani quando il quadro siciliano sarà completo. E un interrogativo per tutti. A votare sono sempre meno elettori. Anche alle amministrative, un tempo il voto più amato dagli italiani


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