Il grillo e il cavaliere: scopi e scopate

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Come può essere possibile che il binomio “Casaleggio-Grillo” (da indiscutibile intelligenza -poco importa a chi dei due imputabile– dato il successo ottenuto) non capisca che per modificare o addirittura ribaltare un qualsiasi sistema è indispensabile infiltrarsi in questo? Tutti (!) i sistemi sono penetrabili: per loro natura sono incompleti perciò non hanno “interesse” a opporre resistenza, (si) lasciano fare semplicemente adeguandosi (come la serratura che si apre con la chiave giusta) a impulsi e meccanismi appropriati.

Ebbene: già scontata l’intelligenza del binomio, già scontato l’innegabile suo consolidato rifiuto a infiltrarsi nel sistema socio-politico del Paese nell’unico modo possibile, a che si riferisce (dove vuole andare a parare) con le sue intenzioni di stravolgere l’italico partitico  sistema ?!
Con gli innumerevoli “vaffa-days” sono ormai anni che il comico genovese (megafono del binomio più che dei 163 -al momento inutili- parlamentari) ispira le folle a compattarsi per modificare il peninsulare sistema e, come da politiche, in molti gli hanno creduto. Poi, però, ha dimostrato di non saperlo fare (nell’unico modo possibile) e dunque, con queste amministrative a pochi mesi di distanza, le folle (astensioni comprese) hanno mandato a “vaffa-days” lui (alias binomio). Per tutta risposta lui [sic] se n’è uscito con: “E’ l’Italia peggiore che vota i partiti”. Robaccia che oltre a riesumare quel “solo i coglioni possono votare a sinistra”, ricorda sfrontatezza paragonabile almeno a quella volta in cui il parlamento a maggioranza di cavalierato giurò che Ruby era veramente nipote di Mubarak…

In via del tutto personale, alla prima domanda sommessamente oso rispondere: forse a quel binomio lì frega niente di ribaltare il sistema. Poi, però, rilancio: ma allora qual è il suo scopo?


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