Giornalisti sotto accusa sulla web tv di Grillo

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Ogni 15 giorni una controrassegna stampa sull’ ”informazione faziosa”. Conduce un consigliere comunale di Bologna, dove si sono avute tensioni

BOLOGNA – Il primo a finire nel mirino è stato addirittura Fiorello per la sua presa in giro di Vito Crimi presunto dormiente in aula. Poi nessuno ne è uscito indenne: da Mentana a Vespa, da Sallusti a Scalfari, fino ad Adriano Sofri.

Non fa sconti la ‘controrassegna stampa’ che va in onda ogni due settimane il martedì su ‘La Cosa’, la web tv del Movimento Cinque Stelle. Un’ora a discutere di stampa e informazione a ruoli invertiti: è, infatti, un politico – il capogruppo ‘grillino’ in Comune a Bologna Massimo Bugani – a giudicare il lavoro dei giornalisti. Che, proprio a Bologna, all’apice delle polemiche per il caso Favia (il consigliere regionale espulso dal movimento), furono aggrediti verbalmente (e non solo) durante un’accesa assemblea del Movimento, episodio al quale seguirono timide scuse.

D’altronde, la poca stima di Beppe Grillo e dei suoi attivisti verso la parte più visibile della stampa italiana è nota. “Noi siamo abituati a subire alcune piccole deformazioni, gli articoli faziosi che ci riguardano sono tantissimi”, si spiega in apertura di programma.

L’ultima puntata, andata in onda martedì scorso è stata inevitabilmente legata alla polemica nata dalle parole di Grillo sul 25 aprile. “Un’operazione di disinformazione cosmica”, secondo Bugani: “noi amiamo la festa della Liberazione e amiamo ricordare la lotta partigiana, ma purtroppo il messaggio che hanno voluto dare gli amici della stampa e di certe forze politiche è stato molto diverso dal nostro”.

Nel programma si mostrano e si commentano alcuni articoli scelti da Bugani durante la settimana. Si citano i giornalisti che li hanno firmati e se ne parla, a volte con sarcasmo. Quindi si dà la versione dei fatti secondo il punto di vista ‘grillino’, contrapponendola a quelle definite “allucinanti” e “grottesche” dei giornali chiamati in causa.

Sul caso del 25 aprile, un anniversario ormai “morto” secondo Beppe Grillo. lo stesso Grillo “andava a riprendere la canzone di Guccini, una morte metaforica perché ci sono tante cose in questo periodo che vanno a macchiare quell’evento”, spiega Bugani, secondo il quale, a leggere certa stampa, “qualcuno finisce per credere e se non ha letto il blog di Grillo, pensa che sia impazzito”.

Insomma, “i lettori in buona fede o che non hanno possibilità di connettersi in rete, si fidano e leggono con ingenuità e non possono pensarla diversamente”.

La stessa operazione si ripeterebbe con alcuni articoli che tendono a mettere in relazione, pur indiretta, l’operato e i modi urlati del Movimento Cinque Stelle con il ferimento dei due Carabinieri davanti a Palazzo Chigi.

“C’è una macchinazione atta a corrompere le menti, per mostrare il M5S come un movimento che crea violenze”, è l’analisi di Bugani che non risparmia nemmeno “il Fatto Quotidiano”, “un giornale che amano descrivere vicino a noi: forse alcuni giornalisti hanno un rispetto diverso per noi, ma altri non hanno lo stesso sentimento e non ci guardano con la stessa attenzione”.

La controsassegna stampa cita le dichiarazioni del sindaco di Roma Alemanno, del quale viene poi mostrata una foto di trent’anni fa quando partecipava alle manifestazioni politiche. E cita un passaggio di un articolo di Adriano Sofri, che mette in guardia dal rischio di degenerazioni violente del messaggio ‘grillino’: “Da che pulpito viene la predica – commenta Bugani – non mi addentro in questo terreno, ma sappiamo tutti la sua storia e che sia lui a dire una cosa del genere mi lascia quanto meno allibito”.

FDP – OSSIGENO


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