Rai: Tobagi e Colombo, “su nomine conta ancora politica. Per Rainews nomina prematura”

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‘Resta il sospetto che la politica continui a contare nelle nomine Rai’. Lo scrivono i consiglieri Rai Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo che puntano il dito sulla nomina del direttore di Rainews, giudicandola ‘prematura’ e sottolineano: ‘ci aspettavamo un deciso cambiamento di passo, da un vertice presentato come ‘tecnico’ e di garanzia. Purtroppo, come gia’ accaduto, non vediamo questo cambio di passo nel caso di una delicata nomina editoriale’. Tobagi e Colombo ricordano che ‘il 5 settembre 2012 il cda Rai ha dato mandato al direttore generale di elaborare in tempi brevi un progetto di dettaglio per l’unificazione di Televideo e Rainews da sottoporre all’approvazione del consiglio. Questa unificazione, invece, e’ ancora in elaborazione: ancora nessun progetto e’ stato presentato al consiglio. In questi mesi, inoltre, nonostante ripetute sollecitazioni, non si e’ discusso o chiarito quale sia la visione strategica per Rainews, un tema riguardo al quale sono stati sviluppati in passato progetti diversi, mai implementati’.

Per scegliere un nuovo direttore, adatto al ruolo, proseguono, ‘sarebbe stato importante avere delineato le forme del riassetto organizzativo conseguente all’unificazione, e avere quantomeno tracciato le linee guida strategiche per l’all news, cosi’ da individuare con criterio, tra tanti validi professionisti presenti in azienda, la persona piu’ adatta. Non solo: il nome della candidata e’ stato sottoposto ai consiglieri nel giro di poche ore: una tempistica difficilmente compatibile con una approfondita ricerca e valutazione dei candidati possibili, con specifico riferimento alle particolari caratteristiche dell’incarico da affidare (per esempio, competenze specifiche o capacita’ di gestione di una testata multipiattaforma come dev’essere oggi un all news)’.
Non solo: ‘Ai consiglieri, inoltre – aggiungono Tobagi e Colombo – non viene fornito un riscontro consistente dei contenuti e dei modi della ricerca del candidato. Resta l’impressione che si proceda a rovescio: non si parla di progettualita’ e criteri, non si guarda approfonditamente all’interno dell’azienda, ma si individuano dei nomi e si procede a una collocazione. Resta il sospetto che la politica continui a contare nelle nomine Rai’.
L’imminenza delle elezioni, scrivono ancora i due consiglieri, ‘non rappresenta un’urgenza’ tale da giustificare un’affrettata nomina definitiva di un direttore.
Nella seduta di oggi, si e’ votata una direzione ad interim per un’altra testata (GR Parlamento). Una via lineare, tranquillamente percorribile anche per Rainews, in attesa della nomina di un direttore definitivo che potesse misurarsi su un progetto compiuto e su un’approfondita ricerca, specificamente indirizzata al ruolo. Nonostante reiterate richieste, constatiamo che non c’e’ stata alcuna innovazione nel metodo delle nomine: non l’indicazione dei criteri, non la riflessione sulla ‘missione’, non una procedura di vaglio dei curricula resa in qualche modo trasparente. Certo, secondo le norme attuali, il dg e’ tenuto soltanto a portare un nome da votare al consiglio.
Ma ci aspettavamo un deciso cambiamento di passo, da un vertice presentato come ‘tecnico’ e di garanzia. Purtroppo, come gia’ accaduto, non vediamo questo cambio di passo nel caso di una delicata nomina editoriale’.


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