Orrore Mali

0 0

La notizia dell’ultima ora è questa: i gruppi “islamici” che controllano il nord del Mali hanno per la prima volta fatto ricorso all’esecuzione di una condanna a morte. La vittima era accusata di omicidio a mezzo di arma da fuoco ed è stata uccisa a mezzo di arma da fuoco sulla pubblica piazza, davanti a un centinaio di persone. In questo modo si applica per loro la legge religiosa, che prevede evidentemente qualcosa di simile al noto “occhio per occhio”.

In prima linea nella denuncia degli orrori “qaedisti” nel nord del Mali è Amnesty INternational, che ha potuto offrire testimonianze di vittime dell’altra aberrante iniziative delle “corti” del Nord del Mali: quella di amputare mani e piedi a chi sia ritenuto colpevole di furto o altri reati.

Questa applicazione della legge religiosa secondo Amnesty è sempre più diffusa, come dimostrano i filmati diffusa dall’organizzazione, le testimonianze di alcune vittime che hanno potuto fuggire all’estero e raccapriccianti fotografie come quelle che abbiamo voluto mettere in apertura di questa storia, sulla home page, per consentire a chi voglia di rendersi conto che non si tratta di dicerie o esagerazioni.

Proprio in queste ore all’Onu si seguita a discutere di un intervento africano nel Mali, una forza di interposizione, diciamo così, per fermare un’onda che dal nord Mali potrebbe investire altri stati. (Al riguardo rimandiamo al precedente articolo di Davide Maggiore)

Il mondo di Annibale


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21