Elsa vs. Maria Antonietta

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di Nadia Redoglia
Si racconta che la più nota regina di Francia consigliò ai cittadini affamati di mangiare brioche dato che pane (per loro) non ce n’era. In molti sostengono che l’aforisma fu boutade epocale e che, anzi, la regina fu molto più vicino al popolo di quanto c’è stato insegnato con i libri di storia. Acqua (…e pane) passata.
Il nostro ministro del Lavoro (meglio per ora sospendere il ridicolo, seppure più trend, Welfare) per evitare antipatici e distorti paragoni, ritiene più saggio rivoluzionare (termine ambiguo) il concetto che potrebbe pressappoco suonare così: “non andate subito alla ricerca delle brioche, procuratevi prima il pane, che è alla portata di tutti i cittadini. Giunti all’interno del “panificio” vi sarà più agevole  arrivare anche alle brioche”.

Certo, ammettiamo pure che il territorio pullula di scansafatiche (anche superiori ai 400mesi d’età) mantenuti a brioche da genitori conniventi (chissà che accadrà allorché questi passeranno a miglior vita!) tuttavia proseguire insistere esclusivamente su questi (cfr. i più noti bamboccioni del tempo che fu) insulta tutti gli altri milioni che da sempre (oggi più che mai) arrancano nel tentativo disperato di riuscire almeno a comprarsi quel pane sufficiente a mantenere in vita l’umano essere già appartenente alla comunità europea nonché al G8 planetario. Col pane (quello vero, non metaforico) tra i 2 e 4 euro il chilo quei milioni d’ignorati dalle nostre personalissime (al contrario) Marie Antoniette, “choosy” non lo sono stati mai: per queste “giovani speranze” è proprio questione di DNA. Una prova? Va rintracciata nelle loro famiglie. Tra queste, ormai “vecchie speranze” più disattese che mai, possiamo stare certi di trovarci migliaia di genitori 50/60enni (tra licenziati ed esodati) che dimostrano, al contrario del “choosy”, il molto più italico “ci usi”!


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