Insulti al giornalista di Repubblica che ha scoperto i contatti tra Fratelli d’italia e il clan di Latina. “Piccolo pezzo di fango”

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E’ successo di nuovo: è bastato riportare con precisione e rigore professionale gli atti di una scottante inchiesta sul clan nomade di Latina per scatenare gli istinti peggiori della rete. Questa volta ad essere preso di mira è il giornalista di Repubblica Clemente Pistilli, autore ieri mattina di un’inchiesta scoop sui contatti tra il leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e il clan nomade di Latina. L’articolo riassume le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Agostino Riccardo, pentito del clan Di Silvio; alcuni dei suoi verbali sono allegati agli atti dell’inchiesta “Reset” che pochi giorni fa ha portato all’arresto di numerosi esponenti del sodalizio criminale locale e messo nuovamente in luce le anomalie della campagna elettorale per le amministrative del 2016 a Latina.

“Tu, piccolo pezzo di fango inutile, non puoi che scrivere per Repubblica, un giornale che è paragonabile ad una montagna di merda; voi inutili schiavi siete convinti di essere al di sopra del giudizio popolare; vi fate scudo del consenso di quei quattro minkioni che ancora leggono la fogna di giornale per cui scrivi, atteggiandovi a giornalisti; e invece siete solo una manica di falliti…!!!”
“Ma che giornalista (minuscolo) sei? Ma riprenditi”
“Come non ti vergogni non lo so. Sei un giornalaio. Ma non ti preoccupare, presto arriverà anche il tuo conto da pagare, tempo è galantuomo”.

Queste sono solo alcune delle molte frasi di insulti e minacce apparse sul profilo Facebook di Clemente Pistilli sotto al post che riprende l’articolo uscito sull’edizione on line di Repubblica.
“In passato queste frasi le leggevi sotto ai post di notizie sulla criminalità comune o giù di lì,  adesso capita sempre più spesso quando scrivi di politica, specie se in riferimento a indagini giudiziarie. – dice Pistilli – Succede che si apre subito una gogna social, con insulti molto pesanti e minacce; vengono sfruttati tutti i canali possibili e sembra che sia proprio una batteria organizzata. Ciò ovviamente sempre condito dall’annuncio di querela da parte del politico interessato. Un automatismo che si unisce al tifo di quella parte politica”.

 


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