Altivole-Treviso: la presentazione di un libro può collidere col buon ordine di una campagna elettorale?

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Esposto per i fatti riportati dalla stampa veneta in data 21 maggio 2015 afferenti il comportamento del comune di Altivole e della prefettura di Treviso  Si invia la presente per comunicare ciò che segue.

Apprendo dalla stampa regionale veneta (vedasi link in calce) che la prefettura di Treviso in una con l’amministrazione comunale di Altivole, sempre nel Trevigiano, avrebbe posto in essere una serie di gravi comportamenti censori, tesi ad impedire o quanto meno a procrastinare nel tempo, la presentazione del libro “Strade morte” prevista per la fine del mese in corso presso un «auditorium» del succiato comune.  Stando all’autore del servizio si legge testualmente che «… lunedi è arrivata la risposta negativa del Comune sulla base del parere pervenuto dalla Prefettura».

Sempre l’autore riporta testualmente le argomentazioni asserite dall’Ufficio territoriale del governo: «Si giudica opportuno procrastinare la presentazione del libro in questione a data successiva allo svolgimento delle elezioni regionali». Nell’articolo allegato alla presente viene anche riportata, fra virgolette peraltro, la giustificazione fornita dal primo cittadino Sergio Baldin a quello che appare come un formale diniego all’utilizzo della sala pubblica: «Vi sono regolamenti che prevedono di informare il prefetto di appuntamenti che si tengono durante la campagna elettorale se si ritiene che questi in qualche modo possano entrare nel merito. Su quello richiesto da Gatto, essendo chiaro il tema del libro e dell’incontro, abbiamo sottoposto la questione al prefetto, che ha dato il suo parere sull’opportunità di tenerlo in questi giorni. Diverso sarebbe stato se questa presentazione fosse stata fatta nell’ambito di un appuntamento elettorale».  Lo scrivente, che è fra gli autori del libro, oltre a lamentare la vaghezza e la genericità delle giustificazioni fornite dagli enti menzionati nel servizio, denuncia la gravità di quanto accaduto. Come si può pensare che la presentazione di un libro possa in qualche modo collidere col buon ordine di una campagna elettorale?

Si deve pensare che le circostanze descritte nel volumetto, a partire dall’affaire Mose, Pedemontana veneta, Valdastico Sud e altri, siano oggetto della censura di qualcuno perché scomode, soprattutto a pochi giorni dalle elezioni regionali venete? Se fosse così saremmo di fronte ad un atto di intimidazione nei confronti del sentire democratico: un atto grave ed inescusabile.  Tutto ciò considerato si chiede al ministro se ritenga di dovere avviare un accertamento ispettivo nei confronti dell’operato della prefettura nonché dell’amministrazione comunale di Altivole. Si chiede altresì al prefetto di Treviso se ritenga necessario esercitare l’azione disciplinare nei confronti di quei funzionari del suo ufficio eventaulmente resisi responsabili di condotte incongrue. Agli altri destinatari si fa menzione della presente affinché, ognuno secondo le sue possibilità o competenze, possa attivarsi per le iniziative di specie; anche affinché episodi del genere non abbiano più a ripetersi.  Il fatto che la serata si terrà ugualmente la prossima settimana grazie al gentile interessamento della parrocchia di Altivole (questo mi viene comunicato dall’organizzatore Elvio Gatto) non mitiga gli effetti di quanto accaduto in questi giorni.

Leggi anche http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2015/05/21/news/il-prefetto-censura-il-libro-dei-comitati-1.11469187


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