Burattini del nostro telefonino

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Ai signori di Android rivolgo una semplice domanda: perchè su uno dei miei dispositivi tra i servizi è comparsa la dicitura “notifica di esposizione al Covid -19” nonostante io non abbia fatto nessun aggiornamento (direi da due anni quindi ben prima della pandemia ) e abbia sostanzialmente tolto dal dispositivo direi quasi tutte le possibilità di accesso a fonti ad eccezione del mio gestore telefonico che pago?
Di fatto è stata inserita l’applicazione Covid senza il consenso. Potete controllare di persona da “impostazioni” entrate in “Google” e tra i primi servizi compare la scritta “notifiche di esposizione al Covid-19”.
Cliccandoci sopra (perché di fatto è impossibile disinstallarla) esce una lunga scritta dove viene spiegato che “il tuo telefono deve usare il Bluetooth per raccogliere condividere in modo sicuro gli ID casuali con altri telefoni nelle vicinanze. Gli ID vengono eliminati automaticamente dopo 14 giorni”. Il capoverso che segue spiega come “la geolocalizzazione del dispositivo deve essere attiva per poter rilevare i dispositivi Bluetooth nelle vicinanze ma per le notifiche di esposizione al Covid-19 non viene usata la posizione del dispositivo”.
Bene ma la domanda torna quella di prima: “Perché non sono stata avvista di questa nuova impostazione che prima non compariva sul mio telefono?”.

La mia perplessità è la stessa di altri colleghi-amici con cui ho fatto la prova: la sorpresa per questa nuova presenza di servizio ma soprattutto non averne fatto non solo richiesta ma anche dato l’approvazione.

Nei giorni scorsi abbiamo letto che sia Google che Apple si sono messe a disposizione dei Governi per rendere possibile l’attivazione delle app relative ai tracciamenti.

Bene.

Ma nessuno ha poi spiegato ai singoli e ignari cittadini che qualcosa sui nostri telefoni è già stato inserito a nostra insaputa.
Basta fare la semplice verifica che ho appena descritto e che mi è arrivata da un chat di quelli che spesso vengono additati come “complottisti”: quegli stessi che già in tempi non sospetti avvisavano di evitare gli aggiornamenti automatici.
Insomma: non solo Apple e Google con i rispettivi aggiornamenti rendono possibili quelle che vengono definite “interfacce di programmazione (Api) per le app di tracciamento di milioni di utenti al mondo. Ma hanno già inserito su ogni nostro telefono un elemento che, vero funzionerà solo a seguito di una spontanea adesione, è la base di partenza per le notifiche di esposizione al Covid-19 che si concretizzerà con la futura app che funzionerà sì via Bluetooth ma attraverso la geolocalizzazione del dispositivo. Un combinato disposto di tecnologia.
Va tutto bene, se avvisano Con una semplice notifica – come ne arrivano già di inutile – ognuno di noi che non è tenuto ad essere un esperto di tecnologia ma neppure un ignaro e suo malgrado burattino al servizio del telefonino.


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