Linda Laura Sabadini, oggettivamente, ha coraggio. Statistica, studiosa di cambiamenti sociali, pioniera negli studi di genere e già direttrice dell’ISTAT, ha dedicato alla sua passione e al suo lavoro di una vita un saggio intitolato “Il Paese che conta. Come i numeri raccontano la nostra storia” (Marsilio editore). Un’opera corale e ricca di entusiasmo, nella quale i numeri escono dalla loro dimensione proverbialmente arida per trasformarsi in un messaggio politico, in un’indagine sociale, persino in una battaglia culturale che riguarda ciascuna e ciascuno di noi, in un Paese che non cresce, in cui non nascono più bambini, le prospettive per il futuro sono fosche, la violenza è sempre più preoccupante, soprattutto in ambito giovanile, e la propaganda dilaga, al pari del qualunquismo, della demagogia e della disaffezione al voto. Un’Italia che allarma e non può lasciare indifferenti, nel contesto di un mondo che cambia e purtroppo non in meglio. Per affrontare un nemico così grande e pervasivo, tuttavia, bisogna conoscerlo, partendo dal presupposto che sia abile a insinuarsi nella nostra quotidianità e a stravolgerla. Si chiama sfiducia ed è un demone col quale, statistici e non, siamo chiamati a fare i conti.
