Giornalismo sotto attacco in Italia

Coro di solidarietà dalla Campania, che conta sei giornalisti sotto scorta

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Anche dalla Campania si alza un coro di solidarietà nei confronti di Sigfrido Ranucci dopo l’attentato subìto a Pomezia. “Abbiamo ricordato, da poco, il quarantennale dell’uccisione, per mano mafiosa, di Giancarlo Siani, giornalista che svelò le trame criminali dei consessi mafiosi. E ancora oggi, tutta la società civile deve constatare che i giornalisti impegnati nella ricerca della verità subiscono minacce, intimidazioni e attentati. Siamo accanto a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia per quanto accaduto a Pomezia. L’impegno indiscutibile del giornalista sul fronte della lotta alle mafie e per la legalità ha concesso, in questi anni, al mezzo televisivo di mantenere il suo essenziale ruolo di servizio pubblico. È preoccupante la nuova escalation di intimidazioni e veri e propri attentati contro i rappresentanti del giornalismo italiano. Ciò dimostra che dobbiamo sempre tenere desta l’attenzione e al contempo realizzare, sempre, una comunità di cittadine e cittadini capaci di difendere coloro che sono deputati a informare. Come Fondazione Pol.i.s., impegnata nel sostegno delle vittime innocenti di reato e nella promozione del riuso sociale dei beni confiscati alle mafie, siamo coscienti che esprimere vicinanza e sdegno non basta. Servono atti concreti. Da sempre siamo legati strettamente con l’Ordine dei giornalisti della Campania, il cui presidente è membro del nostro Comitato Scientifico, ci impegneremo quindi insieme a dare visibilità a tutte quelle giornaliste e a quei giornalisti che ogni giorno, per compiere il loro dovere, si trovano a dover affrontare pericoli di ogni sorta”, queste le parole di don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania.

“In una regione dove ci sono sei giornalisti sotto scorta e venti attenzionati solo nella provincia di Napoli – ha detto la portavoce di Articolo 21 Campania, Désirée Klain – la solidarietà a Ranucci arriva ancora più forte; già a giugno, abbiamo dimostrato la nostra vicinanza al coraggioso giornalista italiano, quando scelse di non partecipare alla presentazione del palinsesto Rai, affiancandolo in una manifestazione di protesta davanti alla sede Rai contro i tagli ai programmi di inchiesta, unendo le nostre voci per difendere la libertà di informazione e il diritto a un’informazione di qualità”.

L’associazione “Fermatevi” con la presidente Marisa Laurito, si schiera “per la libertà di stampa, messa seriamente a rischio in questi anni e con Sigfrido Ranucci, volto storico del giornalismo d’inchiesta in Rai, autore di numerose inchieste su corruzione e criminalità organizzata. Le auto del giornalista e conduttore di Report e di sua figlia sono esplose nella notte davanti alla sua abitazione a Pomezia. Chiediamo con forza al governo di tutelare anziché oscurare giornalisti che ci informano, difendendo contemporaneamente i nostri diritti di libertà e democrazia”.

“Come a Gaza è vero che i fascisti nostrani non hanno bisogno di maestri, e tuttavia non c’è dubbio che l’impunità chiesta per Netanyahu ha dato loro nuovo vigore. I giornalisti italiani, come quelli palestinesi, hanno subito gravissime perdite e sempre per aver detto la verità, quella che non deve essere detta. Ranucci dà fastidio al potere e, poiché neanche l’azienda da cui dipende lo difende, Ranucci rischia la propria vita e quella dei familiari. Se fossimo in un altro momento, tutti gli organi di informazione domani dovrebbero scendere in piazza. Solidarietà a Ranucci da parte nostra e da parte di quei cittadini che ancora credono nell’art. 21 della Costituzione”, così Elena Coccia, segreteria provinciale di Rifondazione Comunista; Renato Genovese, nella qualità di segretario del circolo cittadino del PRC; Maite Iervolino, come candidata a Campania Popolare.


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