È agghiacciante e folle quanto deciso dal gabinetto di guerra del governo Netanyahu. L’occupazione di Gaza non porterà la sicurezza di Israele, ma alimenterà ancora più odio e terrorismo. Il piano di Netanyahu, contro il parere dei suoi stessi capi dell’esercito, a partire dal gen. Zamir, capo di stato maggiore delle forze israeliane, dimostra una totale mancanza di lucidità che porterà alla perdita di altre vite umane, civili palestinesi innocenti ma anche soldati israeliani buttati in pasto ad Hamas in un territorio che non controllano.
È evidente che a Netanyahu non importi più niente degli ostaggi e pare ormai prigioniero dei suoi ministri di estrema destra che pensano solo al Grande Israele, ma che non mandano i loro figli a combattere.
Pare un incubo l’idea di spostare un milione di palestinesi verso sud, dove già vivono in condizioni disperate senza cibo, acqua e medicine, altre centinaia di migliaia di palestinesi.
Disumano chiamare “città umanitarie” quei campi di concentramento dove saranno rinchiusi gli abitanti della Striscia. Stupefacente che questo progetto sia partorito dagli eredi di chi ha vissuto l’Olocausto. Ci saranno conseguenze devastanti per questa occupazione di Gaza che andranno ben oltre i confini di Israele e Gaza. Basta leggere le dichiarazioni che si stanno susseguendo nel mondo contro il piano di Netanyahu per immaginare quale abisso abbiamo davanti tutti.
L’annientamento del popolo palestinese non risolverà il futuro di Israele, che non si capisce quale stato voglia diventare, ora che la sua reputazione è disintegrata.
C’è solo Trump che può fermare questo progetto folle, ma al momento non pare interessato. Chissà, forse pensa ancora alla Riviera di Gaza senza più palestinesi ma con tante Trump Tower e golf club di sua proprietà. Qualcuno spieghi a Trump che è difficile fare affari quando non c’è la pace e il progetto di Netanyahu non porterà pace.
Qualcuno lo spieghi bene a Trump! Magari la presidente Meloni, che si ritiene sua amica e che sinora ha giudicato inopportuno riconoscere lo Stato palestinese, a differenza di 14 paesi occidentali che lo faranno a settembre durante l’Assemblea generale ONU di New York.
Il governo italiano manda aiuti dal cielo, per lavarsi la coscienza, ma sappiamo bene che non serve ad alleviare le sofferenze dei civili palestinesi ridotti alla fame.
Serve imporre sanzioni dure a Israele perché lasci perdere l’occupazione di Gaza, accetti un cessate il fuoco e apra i varchi per fare entrare i camion bloccati a Rafah, carichi di cibo che sta marcendo al sole. In quanto ad Hamas, saranno i palestinesi a decidere chi dovrà governarli, non Netanyahu né i suoi ministri guerrafondai, secondo un processo democratico che deve portare davvero a due popoli e due stati.
Ieri sera un esponente della maggioranza di governo, on. Giorgio Mulè, durante la trasmissione In Onda, alla quale ho partecipato, ha osato affermare che non esiste il popolo palestinese.
Una dichiarazione vergognosa. Vorrei smettere di vergognarmi di essere italiana per le azioni del mio governo e dei suoi rappresentanti.
