Giornalismo sotto attacco in Italia

Cutrufelli, Il cuore affamato delle ragazze, Mondadori

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Maria Rosa Cutrufelli, nella sua ormai ampia produzione, ha ricostruito con registri diversi le vicende di personaggi realmente esistiti (Maria Giudice nel libro omonimo, Olympe De Gouges in “La donna che visse per un sogno”) o ha inserito personaggi di fantasia in snodi storici particolarmente significativi (“La briganta”, “D’amore e d’odio”). Nel suo ultimo romanzo “Il cuore affamato delle ragazze” rievoca la New York dei primi del Novecento, unendo la Storia e le piccole storie, mescolando personaggi inventati e personaggi realmente esistiti. “… il mio romanzo – spiega in una nota finale – è senza dubbio un’opera di finzione. Ma la maggior parte delle persone che vi compaiono sono “figure storiche”, cioè realmente esistite, benché non facciano parte della Storia che viene raccontata di solito. Anche gli eventi narrati –  “ lo sciopero delle quarantamila” e  l’incendio della Triangle – sono fatti storici, ma di questi si sono occupati in molte e in molte”. Ciò che ha impegnato maggiormente l’autrice è stato creare il tessuto della narrazione  restituendo una temperie credibile del tempo e per questo  ha svolto un  una ricerca impegnativa nelle cronache del tempo ripescando personaggi e eventi minori, ma reali. Particolarmente difficoltoso è stato ritrovare notizie su alcune donne attive nel sindacato e nelle associazioni suffragiste dell’epoca. Per questo nella nota finale inserisce delle brevi schede biografiche su queste donne. Molte di loro fecero parte in seguito del gruppo che lavorò con Eleanor Roosvelt  alle riforme del New Deal e se oggi sappiamo qualcosa di loro lo dobbiamo alle ricerche di storiche femministe o del movimento Lgbtq, ma di loro in Italia non si sa molto. “Il cuore affamato delle ragazze” è un romanzo cornice, in cui la testimonianza scritta di Etta rievoca la sua storia che si è incrociata con quella  del grande sciopero delle lavoratrici del tessile a New York nel novembre del  1909  e con il terribile evento dell’incendio della Triangle, l’allora famosa fabbrica di camicette per donna, nel marzo 1911.  Etta è una donna di ottant’anni che nel 1970 vive a Staten Island in una famiglia arcobaleno composta da lei, da Tilde –  la figlia di Molly, la sua amica d’infanzia e di tutta la vita, ormai morta – e da Ellen, figlia di Tilde, che la chiama nonna.   Etta ha ricevuto la richiesta da parte di un gruppo di studenti universitari di rilasciare una testimonianza sulla vicenda dell’incendio della Triangle, in cui è stata coinvolta in gioventù e su cui loro stanno conducendo una ricerca.  Etta è restia ad assumere questo impegno, ha imparato tanto tempo fa, proprio durante il processo seguito all’incendio, che “le storie non sono figlie di chi le racconta,  ma di chi le interpreta” e da allora non ha più voglia di   raccontare.    Infine cede alle pressioni di Tilde, forse è arrivato il tempo di non ricacciare più indietro il  passato, ma vuole farlo attraverso la scrittura,  “un silenzio che non tace”, come diceva sua madre, e a modo suo, tirando lei i fili del racconto, giudicando lei ciò che ha senso e ciò che è fuorviante. Non vuole  iniziare dal fuoco e dalla tragedia,  ma dai giorni dell’amicizia e dell’amore, quando lei e la sua amica Molly erano due ragazze dal “cuore affamato” e volevano respirare il futuro liberamente. Anzi comincia ancora prima, dalla storia della sua famiglia, di suo padre, medico siciliano e socialista e di sua madre maestra, che emigrano in America per motivi politici e si stabiliscono a Filadelfia dove il padre apre uno studio e sarà il medico dei poveri. Ma a quei tempi Marietta, americanizzato in Etta, non potrà diventare medico come il padre e sarà allora un’infermiera diplomata. Etta, non vuole restare presso lo studio medico del padre, sogna nuove esperienze e la libertà perciò, appena diplomata, accetta  un posto d’infermiera a Ellis Island. Isola delle ostriche, la chiamavano un tempo i pescatori, diventata allora l’isola degli immigrati; a migliaia affluivano ogni giorno e si dovevano confrontare con la complessa macchina  messa a punto in quel luogo per essere respinti o accettati e andare a ingrossare le file  degli sfruttati. E’ lì che Etta conosce Tessie, una giovane cucitrice, iscritta all’Unione, il sindacato delle operaie tessili di cui Etta ignorava persino l’esistenza. Sarà  Tessie a introdurla nell’ambiente del sindacato, nell’ edificio rosso di Waverly Place, dove Etta si proporrà come volontaria per insegnare in un corso di salute e igiene femminile, uno dei tanti corsi che si svolgevano nel quartier generale dell’Unione. Nell’edificio di sei piani erano ospitati anche una serie di uffici sindacali, di associazioni e circoli ricreativi. Etta si trasferisce a New York, che diventa la sua città, dove la raggiunge Molly, la sua amica d’infanzia che lavora come cucitrice presso un’affermata sartoria, ma che sogna di crearne una tutta sua. Etty lavora ora in un grande studio medico al primo piano dell’Asch Building, un palazzo di dieci piani, un prodigio dell’edilizia moderna, con infissi protetti, si diceva, da materiale ignifugo.

Al quinto piano dell’edificio ha trovato lavoro anche Tessie, al reparto cucitrici della Triangle, la fabbrica dei “re delle camicette”, che avevano guadagnato una fortuna con questo capo di abbigliamento che qualcuno giudicava scandaloso, ma che tutte, signore e operaie volevano indossare. Si consolida sempre più l’amicizia tra Etta e Tessie, che aspira a essere cooptata nel sindacato come sindacalista itinerante, come la mitica Mamma Jones. Intanto frequentano le riunioni all’Unione, dove in quel periodo si sta organizzando un grande sciopero delle lavoratrici del tessile che mirano non solo ad un aumento dei salari, ma affinché in fabbrica sia accettato il sindacato come loro rappresentante, per non avere più a che fare con i famigerati reclutatori. Etta conoscerà le grandi donne che guidano in quel tempo il movimento: Clara Lemlich, arrivata dall’Ucraina e diventata in pochi anni la fondatrice della sezione 25, la sezione delle operaie più arrabbiate; Pauline Newman, la più famosa organizzatrice dell’Unione, denominata Giovanna D’Arco; Mary Dreyer e Alice Frances  Kellor della Lega, un’associazione di femministe, suffragiste, riformatrici sociali. Tessie spiegherà a Etta che Poline Newman e altre fra le attiviste dell’Unione e della Lega non avevano mariti o fidanzati, ma “amiche del cuore”, un’espressione che, Etta capì confusamente, aveva un significato “Più acre e consistente. Più impegnativo” di quello che lei aveva fino allora conosciuto e che capirà pienamente riconoscendo pian piano il suo desiderio e il suo amore per Tessie.

I due eventi centrali del libro sono lo sciopero del 1909 e l’incendio della Triangle che l’autrice narra in modo avvincente, affiancando alla sua appassionante narrazione articoli dei giornali dell’epoca. Lo sciopero delle operaie della sezione 25 partito da Manatthan , sostenuto dall’Unione, dalla Lega e poi da tutto il sindacato, si estese a diverse città, divenne sciopero generale; si protrasse fino al febbraio 1910 quando molte fabbriche dovettero trattare e riconoscere la rappresentanza sindacale, solo poche rimasero fuori dalla trattativa e fra queste proprio la Triangle. Etta si prodigò ampiamente per sostenere lo sciopero soprattutto mettendo a disposizione la sua abilità di infermiera per curare le ragazze percosse e imprigionate nelle Tombs  dalla polizia. Ma l’evento che sconvolgerà la vita di Etta il 25 marzo 1911 sarà l’ incendio alla Triangle, all’ ottavo piano dell’Asch Building, dove lei stessa lavorava nello studio del dott. Levin, ma al quinto piano. Scampata fortunosamente al rogo, si presterà subito per i primi soccorsi, per il trasferimento dei feriti  e non facili operazioni di riconoscimento delle salme delle 148 vittime nel grande obitorio cittadino di Misery Lane. Il trauma dell’evento la costringerà a lasciare il lavoro e solo l’amore e il sostegno di Tessie, sempre più attiva nel sindacato, le daranno la forza di presenziare sempre, insieme ad altre militanti, al doloroso processo per accertare le responsabilità dell’incendio e stabilire i risarcimenti alle famiglie delle vittime.  L’assoluzione dei due proprietari della Triangle, Mr.Harris e M. Blank, accusati di aver tenuto chiuso a chiave il laboratorio in cui lavoravano le ragazze che quindi non si erano potute salvare, non sarà l’ultimo colpo che sconvolgerà Etta, la quale  dovrà imparare a vivere senza l’amore di Tessie, ma sempre con la vicinanza delle amiche Molly e Rebecca e il suo impegno nel lavoro e nel sindacato.

L’alternarsi dei piani del racconto tra i primi del Novecento e gli anni Settanta ci consente di cogliere una riflessione sulla guerra del Vietnam – con il suo crudele ricorso a una Lotteria per richiamare i soldati alla leva – che risuona come un monito e una condanna alle molte guerre di oggi. Il romanzo rievoca eventi e realtà dolorose come il fenomeno migratorio, lo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori, la mancanza di sicurezza nel lavoro, la repressione poliziesca come risposta alla richiesta di diritti, facendoci misurare distanze e ricorrenze storiche. Ma ci parla anche di passione politica, di ricerca della libertà, di solidarietà, di amicizia e amore di quelle ragazze che volevano il pane e anche le rose. Cutrufelli ci consegna poi con il personaggio di Etta  una bella figura di donna anziana che, a volte con ruvido cipiglio, ma sempre con grande generosità, sostiene le asprezze della vecchiaia.


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