“La Commissione è a conoscenza delle recenti relazioni sull’uso di Paragon e la sua posizione sull’uso di spyware è molto chiara: qualsiasi tentativo di accedere illegalmente ai dati dei cittadini, compresi giornalisti e oppositori politici, se confermato, è inaccettabile”. Questa la risposta della vicepresidente esecutiva Henna Virkkunen a nome della Commissione europea all’interrogazione presentata dall’eurodeputato del Pd, Sandro Ruotolo, sul caso dello spionaggio attuato con il sistema Graphite e sul quale, ora si sa, il Governo italiano non è voluto andare sino in fondo, per affermazione della stessa società che produce lo spyware utilizzato nel telefono di Francesco Cancellato, direttore di Fanpage e di alcuni attivisti inseriti in quello che resta un elenco incompleto. Si conoscono infatti i nomi di quelli che hanno denunciato l’esistenza dello spyware nei loro dispositivi. Il Governo italiano ha negato di aver usato il sistema Graphite prodotto da Paragon e, altresì, di aver mai autorizzato il suo utilizzo in danno dei giornalisti, ma il fatto che non si sia voluto approfondire tecnicamente lascia molti punti interrogativi sul campo. In tale contesto la risposta della Commissione è molto importante. “L’acquisizione in materia di protezione dei dati e della vita privata fornisce una protezione completa della riservatezza delle comunicazioni nonché dei dati personali e delle apparecchiature terminali degli utenti. – si legge nel documento – La normativa dell’UE sulla protezione dei dati si applica al trattamento dei dati personali da parte di soggetti privati, anche quando il trattamento è necessario per finalità di sicurezza nazionale. Ai sensi della direttiva e-privacy, l’intercettazione o la sorveglianza delle comunicazioni è vietata se manca il consenso dell’utente. Sebbene per importanti obiettivi pubblici siano consentite limitazioni, queste sono soggette a condizioni e garanzie rigorose. La direttiva sulla protezione dei dati nelle attività di polizia e giudiziarie si applica anche quando le autorità competenti trattano dati personali a fini di contrasto. Le autorità di controllo dispongono di poteri effettivi per esaminare eventuali accuse di utilizzo improprio; i dati trattati possono essere soggetti a controllo giurisdizionale. Per quanto riguarda la protezione delle fonti giornalistiche e delle informazioni riservate, la Commissione ricorda che l’articolo 4, paragrafo 3, lettera c), del regolamento europeo sulla libertà dei media (Emfa), sarà applicabile a partire dall’8 agosto 2025. L’applicazione di questa e altre garanzie contenute nell’Emfa assicureranno la libertà e l’indipendenza dei media in tutta l’UE, proteggendoli da ingerenze. La Commissione utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione per garantire l’effettiva applicazione del diritto dell’Unione”.
“Nella relazione sul caso Paragon, il Copasir aveva previsto la possibilità di riaprire l’indagine in presenza di novità, in particolare sullo spionaggio ai danni dei giornalisti: ‘Il Comitato si riserva la possibilità di svolgere ulteriori approfondimenti, anche successivamente alla pubblicazione della presente relazione, su eventuali profili di competenza in relazione presunte intrusioni in dispositivi mobili rese note da altri due giornalisti nelle ultime settimane’. La novità c’è: Citizen Lab, il team di ricercatori dell’Università di Toronto che si focalizza sulla sicurezza online e sulla sorveglianza digitale, ha confermato che anche Ciro Pellegrino, giornalista di Fanpage come Francesco Cancellato, è stato intercettato tramite lo spyware Graphite. È una conferma senza ombra di dubbio. Chiediamo al Copasir di riaprire il caso. – dice in una nota Ruotolo, all’esito della risposta alla sua interrogazione che fornisce, appunto nuovi elementi di valutazione – Vogliamo sapere perché due giornalisti italiani sono stati spiati. È fondamentale che il Comitato ascolti non solo i due cronisti coinvolti, ma anche i rappresentanti istituzionali della categoria: il presidente e la segretaria della Federazione nazionale della stampa e il presidente dell’Ordine dei giornalisti. Il caso non è chiuso. È interesse dello Stato italiano fare piena luce: due giornalisti sono stati intercettati insieme ad attivisti che salvano vite in mare. La verità va accertata, senza zone d’ombra. E’ un caso che riguarda ’Europa perché, secondo Meta sono 61 le utenze intercettate in 17 paesi europei mentre secondo Apple sarebbe addirittura 150 paesi coinvolti e quanti sono giornalisti, oppositori politici, attivisti della società civile spiati illegalmente? Ad ulteriore conferma della necessità di riaprire il caso arriva oggi la risposta della Commissione europea ad una nostra interrogazione in cui la Commissione afferma di essere a conoscenza del caso Paragon e definisce inaccettabile accedere in modo illegale ai dati dei cittadini, compresi giornalisti, oppositori politici e attivisti della società civile”.
(Nella foto Francesco Cancellato)
