Emozioni. Isole. Sogni. Immaginazione. Musica e Poesia. E poi storie e Storia.
Queste sono le parole scaturite questa mattina durante l’incontro all’IC D’Aosta Scura di Napoli dove, con le Paoline, ho incontrato gli studenti di terza media.
Un incontro cominciato con la colonna sonora di un film indimenticabile, “Mission”, accompagnata dal dirigente scolastico, anche bravissimo musicista, e dal suo oboe.
Un incontro che ha preso le mosse dall’emozione che la musica sa suscitare e che sa farlo ancora di più quando a pochi metri c’è un Vesuvio in fermento, una città ancor carica dell’adrenalina data dallo Scudetto, e quell’energia che ogni centimetro di questa città sa donare: una energia che arriva dalle storie di ognuno, dai vicoli, dagli odori, ma anche dalla bellezza che si apre all’improvviso anche laddove non te l’aspetti, da quella pace delle 7 del mattino che si trasforma in gente, vociare, musica, canti e poi un violoncello suonato in mezzo alla strada, una cantante lirica che si esercita nelle aule del Conservatorio e un’autoambulanza che richiama ad una realtà vicina e lontana allo stesso tempo.
Napoli mi travolge ogni volta. Come è accaduto questa mattina quando a quei ragazzi di 14 anni che ancora sono lì a sognare un futuro ho parlato delle Madri Costituenti, dei loro sogni, dei diritti per i quali hanno lottato, della libertà che hanno conquistato per consegnarcela sperando che ognuno di noi fosse una staffetta del futuro.
Abbiamo parlato di speranza, progetti, di giornalismo e disarmo, di tossicodipendenza e comunità terapeutiche e poi abbiamo giocato insieme con la Costituzione e con quell’articolo 3 che dovrebbe essere stampato e portato sempre con noi, e poi abbiamo ricordato Teresa Mattei, il senso di quella “parità di sesso” e anche di quelle mimose che vengono donate l’8 marzo – su indicazione di alcune Madri Costituenti – perché erano il fiore che il partigiano donava alle staffette!
E poi sono intervenuti gli studenti: lo hanno fatto Ciro, Nadia e anche Antonia, che ha il nome della cantante venuta fuori ad Amici e che è proprio di Napoli. E poi lo ha fatto privatamente un ragazzo che mi ha confessato di amare i libri e di scrivere poesie: “Nessuno lo sa… ma a te voglio farle leggere”. Poesie che parlano di paura, coraggio, di emozioni. Quelle che abbiamo provato a far emergere oggi. E con le quali le professoresse Francesca Avolio e Barbara Scarpati (anime dell’incontro), i professori e il dirigente scolastico (Massimiliano Fuschetto) lavorano tutti i giorni, accogliendo, condividendo, stimolando senza invadere spazi, ma con la capacità di indirizzare con delicatezza e fermezza, consapevoli di quel fuori a pochi passi da quei ragazzi che incombe e di punti di riferimento di cui ognuno di quegli studenti ha bisogno.
A presto giovanissimi uomini e donne di domani e ricordate, oltre al poster del Napoli, attacchiamo sulle pareti delle camerette una foto di Teresa Mattei per ricordarci la lezione che ci ha consegnato e chi vorremmo diventare…
